Molte sono le attività e le proposte per esercitarsi con l’analisi logica e grammaticale; uno solo l’obiettivo: renderli divertenti.
La proposta di oggi è una rivisitazione della stella dell’analisi logica di maria Montessori.
Al centro del piano di lavoro si posizionano le quattro frecce: due per i predicati, nominali e verbali, una per il soggetto e una per il complemento oggetto o diretto.
Queste prime quattro frecce sono direttamente collegate e rappresentano il centro propulsore della frase da cui si originano i complementi indiretti.
Le frecce colorate che riportano il nome dei complementi e la domanda di riconoscimento compongono i raggi della stella.
le frecce possono essere direttamente posizionate sui sintagmi della frase, scritte su cartellini o sul quaderno, o utilizzate come domande-guida.
L’attività così come presentata nel video può essere facilmente riprodotta con cartoncini colorati o materiale di recupero.
Lily è una piccola piccolissima rana, ma il suo spirito è quello della grande esploratrice. Un giorno decide di uscire dal suo placido stagno e, con un salto, inizia il suo primo viaggio. Quello di Lily sarà un viaggio entusiasmante che la porterà a esplorare l’inesplorato e a scoprire l’esistenza di alcune delle meravigliose creature che si prendono cura del pianeta che le ospita, ognuno per la sua parte: api, farfalle, chiocciole e formiche.
Un libro che parte dalla narrazione de “La favola del paese delle parti del discorso” per condurre, passo dopo passo, attraverso giochi e attività, alla scoperta della grammatica. Un libro per leggere e per fare.
Un libro da leggere e raccontare per parlare del pianeta Terra, di cura e di ecosostenibilità; ma anche un libro per fare, pieno di spunti e attività didattiche per la grammatica, presentata secondo i simboli montessoriani, la matematica e l’inglese.
Il libro
Lily è una piccola, piccolissima rana con l’animo della grande esploratrice.
Il suo primo viaggio inizia con un salto e, salto dopo salto, Lily scoprirà le meravigliose creature che si prendono cura del pianeta che le ospita, ognuno per la sua parte: api, chiocciole, farfalle e formiche…
Lily, felice delle scoperte, decide di tornare allo stagno pronta a raccontare delle sue meravigliose scoperte, ma anche lì le sorprese non sono finite e Lily continua ad esplorare: uova e girini popolano l’acqua.
Lily scopre così quella straordinaria metamorfosi che l’ha portata ad essere la grande esploratrice che oggi è…
La primavera è per tutti sinonimo di risveglio e di rinascita.
Un risveglio prorompente che si manifesta nell’esplosione dei colori, nell’intensità dei profumi, in un brulichio quasi silenzioso che anima ogni spazio verde.
É la natura ci chiama: il suo risveglio ci chiama e silenziosamente ci invita a ri-connetterci con lei.
Ascoltare il suo richiamo e dare ai bambini la possibilità di farlo è la cosa migliore che possiamo fare, per noi stessi, per gli altri e per la Terra che abitiamo.
Avvicinare i bambini all’ambiente naturale, ai giardini, ai parchi rappresenta, dal punto di vista pedagogico una risorsa inestimabile capace di stimolare in modo spontaneo il gusto della scoperta e della meraviglia, la voglia di sperimentare e la creatività in un totale coinvolgimento di corpo e mente.
L’invito è quello di tornare a vivere e sperimentare la natura riprendendo contatto con la Terra e con tutti quegli spazi inesorabilmente persi per riscoprire l‘importanza della lentezza e del silenzio, il piacere della scoperta e della meraviglia e ritrovare, finalmente, quel senso di sacralità e che solo la Natura sa offrirci.
Entrare in contatto e vivere la Natura per riscoprire l’importanza e la ricchezza della biodiversità, la necessità e l’importanza della cura del territorio, l’autenticità dei luoghi, delle tradizioni e di se stessi.
Attività
A scuola e a casa, cercare occasioni per osservare, ammirare e scoprire per favorire l’emergere di una pedagogia naturale che metta al centro il rapporto dell’uomo con l’ambiente, mettendo in luce la necessità del pieno sviluppo di talenti e capacità per donarle al mondo.
Le attività e le esperienze che si possono fare sono davvero infinite, tra le più semplici e fattibili in ogni luogo :
-Passeggiate osservative nei vari ambienti, parchi, boschi, fiumi, mare…
-Pic nic sull’erba o sulla spiaggia per un’ immersione totalmente Green
-Visitare un orto botanico per assaporare con gli occhi e con il naso le suggestive fioriture e la moltitudine dei profumi
-Camminare, correre, andare in bicicletta anche, laddove è possibile, per andare a scuola
-Seminare, piantare, curare per seguire il percorso vitale di piante e fiori
– Dare un piccolo contributo per aiutare le api a svolgere il loro prezioso lavoro di impollinazione. piantando e seminando le piante e i fiori che le api amano di più
Materiali stampabili
Un percorso che inizia con le tabelline e termina con la risoluzione di un problema.
Ogni problema fornisce un’informazione sulla vita delle api e sull’importanza del loro lavoro.
Un’attività da fare individualmente o nel piccolo gruppo.
Il tabellone di gioco si presenta come una serie di celle contrassegnate con il risultato di una tabellina.
Individuata la tabellina, si cerca la carta corrispettiva che riporta, all’interno del testo del problema, un’informazione o una curiosità sul mondo delle api.
L’attività termina con la verifica autonoma attraverso la tavola di controllo.
Un libro per i più piccoli per volare insieme ad una piccola ape tra i fiori del frutteto scoprendo insieme a lei uno dei più sorprendenti segreti della natura.
Lily è una piccola piccolissima rana con lo spirito della grande esploratrice. Un giorno decide di uscire dal suo stagno e, con un salto, inizia il suo primo viaggio. Il suo sarà un viaggio entusiasmante che la porterà a esplorare l’inesplorato e a scoprire l’esistenza di alcune delle meravigliose creature che si prendono cura del pianeta che le ospita, ognuno per la sua parte: api, farfalle, chiocciole e formiche.Ma anche lo stagno le riserva delle sorprese: uova e girini popolano l’acqua. Lily scopre così la straordinaria metamorfosi della rana, quella stessa metamorfosi che l’ha portata ad essere quella grande esploratrice che oggi è…
La famosa frase di Albert Einstein invita a riflettere sulla parola “curiosità”.
Tutti ne conosciamo il significato più comune, quella voglia di accrescere il proprio sapere o la propria esperienza con singolare piacere, tenacia e volontà, senza mai sentire il peso della fatica o della stanchezza.
Potremmo sicuramente dire che la curiosità rappresenta la tensione più fertile dell’umanità che dai tempi dei tempi ha spinto l’uomo ad investigare ed esplorare andando oltre il conosciuto e il già esplorato.
Ma dietro c’è ancora molto di più.
Curiosità è una parola di derivazione latina, che rimanda alla cura e alla sollecitudine; curioso è colui che è sollecito nell’investigare, che ricerca e persegue le proprie passioni.
La curiosità è un progetto, un obiettivo, un disegno; la curiosità riempie di senso il nostro fare e lo arricchisce di energia vitale.
Maria Montessori fa della curiosità il perno della sua pedagogia, il centro intorno al quale si sviluppano tutte le sperimentazioni, le osservazioni e le scoperte che, in un circolo virtuoso, portano i bambini ad apprendimenti autentici, spontanei ed efficaci.
Maria Montessori paragona la curiosità a una preziosa fiammella; una fiammella che può spengersi o affievolirsi oppure diventare un grande fuoco.
Compito dell’adulto è appunto proteggere e tutelare quella fiammella perché possa p continuare a crescere in modo libero e spontaneo secondo i talenti e le inclinazioni di ciascuno.
Per scoprire libri, materiali e attività didattiche visita:
Lily è una piccola rana, ma il suo spirito è quello della grande esploratrice. Un giorno decide di uscire dal suo placido stagno e, con un salto, inizia il suo primo viaggio. Quello di Lily sarà un viaggio entusiasmante che la porterà a esplorare l’inesplorato e a scoprire l’esistenza di alcune delle meravigliose creature che si prendono cura del pianeta che le ospita, ognuno per la sua parte: api, farfalle, chiocciole e formiche. Felice delle sue scoperte, Lily decide di tornare al suo stagno per raccontare a tutti delle meraviglie del mondo, ma anche lo stagno le riserva delle sorprese: uova e girini popolano l’acqua. Lily scopre così la straordinaria metamorfosi della rana, quella stessa metamorfosi che l’ha portata ad essere quella grande esploratrice che oggi è…
“La via conduce dal tutto, attraverso le parti, al tutto.
La natura rappresenta il tutto e l’armonia, e dal tutto, attraverso le parti, inizia un cammino che offre sempre nuovi spunti di riflessione e infinite occasioni di esperienze, scoperte e conoscenze; un cammino che non smette di sorprendere ad ogni passo; un cammino che sa incuriosire e invitare a fare, ma anche, e soprattutto, un cammino in grado di generare empatia, amore, rispetto e cura verso ciò che ci circonda.
Connettersi con l’ambiente permette di capire non solo le interconnessioni e le interdipendenze che legano l’uomo alla natura, ma rappresenta la via maestra per dare vita ad un’alfabetizzazione ecologica.
Con la natura, attraverso azioni concrete, i bambini possono sperimentare una vasta gamma di sentimenti: l’emozione del far nascere, la gioia di nutrire, la tenerezza del curare, la pienezza del raccogliere e l’ebbrezza del trasformare…
I bambini imparano ad amare la natura vivendola giorno per giorno, scoprendone in odo spontaneo e autonomo, segreti e meraviglie.
E solo attraverso un percorso di scoperta, conoscenza e cura, il rapporto tra uomo e natura può venir ridimensionato: non più un rapporto di dominio, ma un rapporto di cura e protezione reciproca.
Attività didattica
Una passeggiata all’aria aperta permette di godere dei profumi e dei colori di ciò che ci circonda stimolando una pluralità di sensazioni e favorendo nuove esperienze e attività.
Una passeggiata all’aria aperta a primavera non è solo riempirsi gli occhi di colori, ma permette anche di dar vita, ad esempio, ad un percorso olfattivo in grado di contribuire a sua volta alla costruzione di una vera e propria memoria olfattiva.
Un’uscita di classe, insieme, in un caldo giorno di primavera non può che creare ben-essere e suscitare infinite curiosità.
Nascono domande, si fanno ipotesi.
Ci si ferma all’improvviso per qualcosa che non si era ancora visto e si corre verso qualcosa che ci sembra di vedere…
Tutto viene osservato, annusato e toccato con cura come si fa con qualcosa di estremamente prezioso…
Si raccolgono fiori, si osservano radici, muschi e germogli.
Il mazzolino di fiori raccolti, diventa l’ospite d’onore della classe e ne scaturisce la voglia di disegnarlo per imprimere anche sulla carta la bellezza della giornata.
Nasce così l’idea di farne una natura morta, ma non prima di averne osservate altre: Van Gogh, Frida Kahlo, Caravaggio, Cezanne, Arcimboldo e Segantini…
La nomenclatura dei fiori presentata successivamente ha rappresentato un momento di riconoscimento e scoperta del mondo dei fiori, conosciuti e non.
Successive ricerche ne hanno evidenziato le caratteristiche, le differenze, gli habitat.
Materiale scaricabile
Matematica e botanica: ogni fiore una scoperta, ogni fiore un problema
La terra è dove sono le nostre radici. I bambini devono imparare a sentire e vivere in armonia con la Terra.
Maria montessori
Da sempre l’uomo ha alzato gli occhi al cielo, affascinato dal sole e dalle stelle.
Da sempre ha guardato il cielo come quello spazio infinito dotato di magica entità.
Da sempre ha osservato e studiato il cielo per trovare risposte ai suoi perché e ai suoi bisogni o per comprendere i fenomeni che avvenivano intorno.
Da sempre ha osservato il cielo con i piedi ben posati sulla terra.
Ha osservato piante, semi, fiori e frutti; ha osservato e studiato quella stessa terra che permetteva loro di crescere e germogliare.
L’uomo ha provato, sperimentato, scoperto e inventato.
E finalmente ha imparato a coltivare e ad allevare.
La sua vita è cambiata proprio come, da quel preciso momento, è cambiato il corso della storia.
Proprio dal rapporto dell’uomo con la terra , la storia umana ha preso forma e l’uomo da nomade è diventato sedentario e ha dato inizio alle prime civiltà.
Millenni e secoli hanno plasmato, modificato, cambiato le tecniche di produzione e coltivazione e, ancora oggi, l’uomo continua a interrogarsi guardando il cielo con i piedi ben posati sulla terra.
Il suo impegno di oggi è quello teso a preservare la conoscenza delle antiche tecniche agricole, di promuovere e prendersi cura della biodiversità accettando la sfida di un’agricoltura ancora possibile ed ecosostenibile.
Attività in classe
L’attività di scoperta del suolo inizia con un percorso all’aperto.
Muniti di paletta e lente di ingrandimento, in un bosco o in un parco, bambine e bambini hanno la possibilità di osservare in modo accurato il suolo che calpestano scoprendone concretamente le prime differenze tra “sopra” e “sotto”.
Le osservazioni possono essere registrate e diventare argomento di confronto e discussione.
Le rilevazioni prese in posti diversi aumentano la consapevolezza delle differenze tra i diversi ambienti sia a livello vegetativo che di microfauna ; un bosco, un tratto di terra vicino al mare o un parco cittadino, offrono enormi possibilità di riflessione, analisi e correlazione tra ambiente e strato superficiale del suolo.
Dal confronto e della mappatura delle rilevazioni effettuate, si passa ad un materiale strutturato che presenta il suolo e le sue caratteristiche in modo rigorosamente scientifico: il suolo viene diversificato nei quattro strati che lo contraddistinguono presentati a loro volta secondo le rispettive caratteristiche e attraverso la nomenclatura specifica : lettiera, humus, strato minerale e roccia madre.
Sotto i nostri piedi c’è una vita pulsante! L’albo presenta non solo il sottoterra, ma anche un sottoterra ricco di differenze a seconda della stagione…
Grandi alette da sollevare permettono di scoprire 8 habitat naturali e i loro abitanti. Dalle profondità dell’oceano alle foreste pluviali, dai ghiacci polari alle aride savane, animali grandi e piccoli si sono adattati a vivere nelle condizioni più diverse.Basta sfogliare e…scoprire!
Per scoprire libri, materiali e attività didattiche visita:
La produzione creativa dei bambini è paragonabile ad un aquilone, leggero, capace di far sognare e di volare verso la perfezione , ma delicato e facilmente distruttibile
Gerardo Leo,Gianni Rodari, maestro di creatività 2003
Un compito speciale non solo per i giorni di vacanza, ma anche per una bella domenica di primavera…
Non un compito da svolgere con carta e penna, ma qualcosa di molto diverso: ho chiesto a bambine e bambini di far volare un aquilone con un messaggio di pace.
Perché?
Perchè l’aquilone ha lo straordinario potere di unire cielo e terra.
Perché so che mentre l’aquilone volerà, osserveranno il cielo con il naso all’insù per seguirne il volo e so che mentre lo osserveranno, affonderanno i piedi nella terra…
So che rideranno, cadranno e magari a volte si arrabbieranno anche perché magari l’aquilone non vola o non va troppo in altro come vorrebbero.
Poco importa; so che saranno lì, in un bel giorno di primavera a godere dei colori e dei profumi e che la natura ci offre; e so anche che saranno non da soli ma insieme ad altri, pronti a tessere nuovi ricordi e a fare nuove scoperte…
Attività in classe
Scrittura di un messaggio di pace e costruzione dell’aquilone.
Scrittura del messaggio di pace Realizzazione degli aquiloni
Materiale scaricabile
La leggenda dell’aquilone- lettura e attività
Una leggenda da leggere e ricostruire attraverso le immagini da abbinare alle parti di testo.
Un’attività per avviare al riassunto e alla rielaborazione.
Storie brevi, dove le vicende della natura e degli animali, reali e mitologiche, aiutano a comprendere meglio la storia degli uomini. “La vera saggezza nasce dalla conoscenza della Natura e da una vita in armonia con essa.
“Il sentimento della natura cresce come ogni altra cosa; e non è certo trasfuso da noi con qualche descrizione od esortazione fatta pedantescamente dinanzi ad un bimbo inerte e annoiato chiuso tra mura, e abituato a vedere o sentire che la crudeltà verso gli animali è una necessità della vita. Sono le esperienze che lo colpiscono… Noi dobbiamo ai bambini una riparazione più che una lezione. Dobbiamo guarire le ferite inconsce, le malattie spirituali, che già si trovano in questi piccoli graziosi figli dei prigionieri dell’ambiente artefatto”
Maria Montessori
Bambini e natura sono stretti da un legame particolare che rimane immutato di generazione in generazione.
Ciò che manca sempre più, sono le occasioni.
Occasioni che sempre di più scuola e famiglia sono chiamate ad offrire per permettere ai bambini di connettersi con il mondo che li circonda e per sentirsene pienamente parte.
Maria Montessori non propone semplicemente percorsi di incontro e scoperta, ma continuità che si fa vita e scoperta, punto di partenza e punto di arrivo di tutta la sua pedagogia.
Molti sono i materiali da lei sviluppati anche insieme al figlio Mario, per esplorare il mondo della botanica, come gli incastri e le nomenclature.
Ci sono gli incastri per le foglie, le piante e i fiori.
Attraverso gli incastri si possono osservare e riprodurre le foglie secondo la forma e il margine, si può seguire il contorno di ogni foglia percependone anche le differenze a livello sensoriale; gli incastri dei fiori e delle piante offrono invece la possibilità di scomposizione e ricomposizione del fiore o della pianta in tutte le parti che li compongono.
Accanto agli incastri ci sono le nomenclature per l’acquisizione del linguaggio specifico della botanica che si realizza così in modo spontaneo e naturale.
E sopra tutti i materiali, la natura rende viva e pulsante la concretezza del fare sperimentata con i materiali.
Attività in classe
Nomenclatura Montessori: il frutto
La nomenclatura del frutto ne presenta il linguaggio specifico:
frutto, foglia, stelo, calcina, pericarpo, esocarpo, mesocarpo, endocarpo e semi.
Come tutte le nomenclature montessoriane comprende le carte parlate (immagine + parola), le carte mute (solo immagine) e i cartigli ( solo parola).
L’attività procede per abbinamenti e si completa con il taglio di un frutto.
Alla medesima nomenclatura, anche in giorni e stagioni diverse, possono essere associati tutti i frutti a dimostrazione che le parti che li compongono mantengono gli stessi nomi pur nelle caratteristiche differenze dei singoli frutti.
Ad ogni carta e ad ogni parola presentata nella nomenclatura corrisponde infatti una specifica parte della mela così come si evince dal video.
Ad ogni parte nominata nella nomenclatura corrisponde anche una carta per l’arricchimento che presenta e delinea le caratteristiche e le funzioni di ogni parte.
Per aiutare un bambino, dobbiamo fornirgli un ambiente
che gli consenta di svilupparsi liberamente”
Maria Montessori
Maneggiando i tan per creare nuove figure, i bambini, in modo naturale, operano traslazioni, rotazioni e ribaltamenti ; acquiscono così in modo concreto ed estremamente naturale, importanti concetti geometrici e matematici.
Le figure non subiscono solo spostamenti spaziali, ma componendosi tra di loro danno origine ad altre figure anche in modo creativo ed estremamente personale.
Dopo aver lavorato con il materiale concreto alla scoperta delle aree delle figure piane, le attività con il Tangram permettono ai bambini di sviluppare ulteriormente la riflessione.
Maneggiare in modo creativo i sette tan permette di arrivare ad avere una visuale spaziale delle figure, semplici o composte, ancora prima di averle realizzate.
La figura da creare con il Tangram viene dapprima sperimentata e provata, generando quasi casualmente una figura che ricorda un oggetto conosciuto; mano a mano, però, le figure si disegnano direttamente a livello mentale e la realizzazione concreta ne è quasi una sorta di verifica.
Proporre attività di composizione e scomposizione di figure qualcosa che va ben oltre la semplice e rigida applicazione della formula.
Il gioco di associazione tra formule e figure è una sorta di gioco preparatorio che, nel momento riflessivo, invita a riflettere sulle figure con un rimando diretto alla figura concreta nel consapevole e pieno riconoscimenti di caratteristiche e proprietà.
La collaborazione tra mano e mente permette dunque una cognitivizzazione di quanto si va facendo con la mano.
Il legame tra mano e mente, punto imprescindibile della pedagogia montessoriana, è molto stretto: l’una tocca e l’altra riflette e genera concetti in un perfetto rapporto sinergico e nello stesso tempo armonico.
Il tangram- materiale scaricabile
Nella stessa ottica pedagogica, rientra a pieno titolo anche il gioco del Tangram, il cui utilizzo facilita la riflessione geometrica grazie alla piacevole esperienza concreta che la accompagna.
Il Tangram può essere introdotto attraverso la lettura della leggenda cinese che accompagna la storia delle sua origine e, successivamente, utilizzato concretamente per l’esplorazione geometrica e creativa, proprio come fa il ragazzo della leggenda.
Il tangram può anche essere facilmente realizzato dai bambini con cartoncino rigido e conservato per attività e giochi individuali.
Il tangram: dalla presentazione della leggenda alla costruzione del gioco.
Il Tangram è un antico gioco cinese composto da sette pezzi chiamati “tans”, che possono essere combinati per formare una varietà infinita di figure.
Il Tangram ha origini affascinanti nella Cina del XIX secolo, ma ha viaggiato attraverso il tempo e lo spazio per diventare un gioco amato in tutto il mondo.
La parola “Tangram” deriva dall’espressione cinese “qi qiao ban,” che significa “la lavagna dei sette tans.”
Descrizione del Gioco: Il Tangram è composto da sette pezzi geometrici, chiamati tans, che possono essere combinati per creare forme diverse, tra cui animali, figure umane, lettere e molto altro. I tans sono un quadrato (1), un parallelogramma più grande (2), un parallelogramma più piccolo (3), e quattro triangoli di diverse dimensioni (4, 5, 6, 7).
Obiettivo del Gioco: L’obiettivo del Tangram è utilizzare tutti e sette i pezzi per ricreare una figura data senza sovrapposizioni. Ciò richiede pensiero spaziale, abilità geometriche e un pizzico di creatività.
Regole del Tangram:
Tutti i sette pezzi devono essere utilizzati.
I pezzi non possono sovrapporsi.
I pezzi possono essere ruotati, o capovolti , ma devono rimanere all’interno del perimetro della figura data.
Il Tangram non è solo un gioco divertente, ma offre anche numerosi benefici educativi: aiuta a sviluppare le abilità spaziali, la risoluzione dei problemi, i concetti geometrici e la creatività.
Cerca di accettarti così come sei. Non cambiare per piacere agli altri. Chi ti ama accarezzerà le tue insicurezze. Chi vorrà starti accanto si accoccolerà alle pieghe della tua anima. Sii te stessa sempre. Fatti un dono vero resta come sei.
Alda Merini
Quando le parole si intrecciano tra significato e sentimento accompagnandoci per mano verso una potente esperienza emotiva capace di aprire squarci spesso impensati, lì c’è poesia.
E con una sola poesia possiamo celebrare la giosità della nuova stagione, la magia dell’attesa, il sorriso difficile di una donna e la poesia stessa, proprio come possiamo fare oggi in questa giornata dedicata.
Lo sguardo dei bambini sul mondo è qualcosa di speciale; invitiamoli a scrivere poesie e a sentirsi liberi di esprimersi con un uso personale e creativo delle parole che non è mai improprio, ma solo poetico.
Alda Merini
Sorridi donna
Sorridi donna sorridi sempre alla vita anche se lei non ti sorride Sorridi agli amori finiti sorridi ai tuoi dolori sorridi comunque. Il tuo sorriso sarà luce per il tuo cammino faro per naviganti sperduti. Il tuo sorriso sarà un bacio di mamma, un battito d’ali, un raggio di sole per tutti.
E se presentassimo Dante Alighieri in un modo un po’ diverso e divertente?
L’occasione si offre con un aneddoto rivisitato da Achille Campanile nel suo libro “Vite di uomini illustri”.
Dante, il poeta dalla memoria enciclopedica e prodigiosa; memoria che, già ai suoi tempi, gli valse non poca fama e, dalla fama, la leggenda.
La leggenda narra che Dante ogni sera soleva sedersi su un grande sasso poco distante dal duomo.
Si sedeva, si riposava, a volte scriveva, altre semplicemente rifletteva, ma sempre osservava…
E da osservare c’era davvero tanto.
I lavori per la costruzione della cattedrale erano in corso e tutt’intorno c’era un brulichio di gente al lavoro.
Una sera un passante riconobbe il sommo poeta seduto su un sasso e gli chiese quale fosse il suo cibo preferito.
Dante senza pensarci un attimo gli rispose che era l’uovo. I due si salutarono; l’uomo proseguì per la sua strada e Dante si immerse di nuovo nei suoi pensieri,
Il caso volle che esattamente un anno dopo il solito passante si ritrovasse in piazza Duomo e incontrasse di nuovo il sommo poeta seduto sul medesimo sasso.
A bruciapelo gli chiese: “Con cosa?”.
Con sua meraviglia Dante rispose “con il sale” proprio come se questa seconda domanda a distanza di un anno fosse seguita immediatamente alla prima.
Il sasso di Dante
La leggenda ha un aggancio “reale”; il sasso di Dante si trova proprio in Piazza delle Pallottole, sullo slargo alla destra dell’abside del Duomo di Firenze , un’ antica targa in marmo riporta: “sasso di Dante”.
Materiali scaricabili
Problemi danteschi: una serie di 13 problemi per il Dantedì:
parafrasi coniugata con brani poetici, utili schede-personaggio, la segnalazione nel testo delle parole dantesche più originali e delle frasi celebri, ma soprattutto rende Dante fruibile e amabile anche ai ragazzi.
Un classico in versione tascabile, maneggevole e moderna, per avvicinare i giovani lettori alle storie imperdibili della letteratura mondiale. Una storia che parla di viaggio, scoperta, incontri, amore. Dante si perde in un’oscura foresta. Per uscirne, dovrà attraversare Inferno, Purgatorio e Paradiso.
L’educazione è un processo naturale che si svolge spontaneamente nell’individuo, e si acquisisce non ascoltando le parole degli altri, ma mediante l’esperienza del mondo circostante. Maria Montessori
Con l’utilizzo della tavola gialla per la rappresentazione concreta dei numeri decimali i bambini raggiungono in modo estremamente naturale quella sicurezza operativa che li porta gradualmente, ognuno secondo i propri tempi, ad abbandonare il materiale concreto e a procedere in modo sicuro e autonomo nel calcolo con i numeri decimali.
Con la tavola si eseguono facilmente addizioni e sottrazioni posizionando le perle corrispondenti ad ogni cifra nella rispettive colonne secondo il diverso valore posizionale. La tavola gialla si presta anche ad eseguire in modo concreto moltiplicazioni per 10, 100 e 1000 sia con i numeri interi che con i numeri decimali.
Lo stesso materiale risulta estremamente indicato anche per presentare le equivalenze, operando in modo concreto tra multipli e sottomultipli.Basta sostituire il posto delle unità con le unità di misura che si vogliono considerare, metro, grammo e litro e il resto verrà da sé…Attività individuale in autonomiaLa tavola gialla può essere trovata in commercio o costruita con materiale facilmente reperibile.L’utilizzo della tavola è estremamente semplice come si può facilmente dedurre dal breve video realizzato.
Attività di calcolo con i numeri decimali: moltiplicare e dividere per 10, 100 e 1000.L’attività si svolge in assoluta autonomia grazie alle tavole di controllo che permettono l’autocorrezione dell’errore e la verifica del risultato.Attività stampabile e video di utilizzo
MATERIALE SCARICABILE
Ritagliare le tessere e ricomporre la linea dei numeri decimali crescente e decrescente.
L’attività si completa con la verifica sulla tavola di controllo
Le prime comunità degli uomini vivevano nella savana africana.
Si nutrivano di ciò che raccoglievano o degli animali che cacciavano.
Quando l’uomo capì che le piante potevano essere coltivate e gli animali addomesticati, la sua vita cambiò e l’acqua diventò il vero motore del cambiamento.
Ci voleva acqua per coltivare e ci voleva acqua per gli animali; difficile, lungo e faticoso raccoglierla con pelli o contenitori di vario tipo…
Così l’uomo, circa 10000 anni fa, cominciò a fare ipotesi, a studiare soluzioni, a sperimentare, a scoprire, a progettare: doveva trasportare l’acqua.
E certo non poteva essere il compito di un uomo solo; era necessario organizzarsi, mettere in gioco le idee di tutti, riflettere e pensare; era necessario dividersi i compiti.
Gli Egizi addomesticarono così le acque del Nilo e i Sumeri quelle del Tigri e dell’Eufrate; insieme riuscirono a “catturare” l’acqua durante i periodi di piena per conservarla quando mancava.
Insieme progettarono canalizzazioni e costruirono paratoie che si aprivano e chiudevano per far scorrere l’acqua da un campo all’altro; fecero sbarramenti, crearono pozzi e punti di raccolta; e infine crearono e costruirono acquedotti…
Attività in classe
Costruire un acquedotto in classe è un’attività estremamente divertente sia con i bambini più piccoli, partendo magari da una passeggiata per l’osservazione di uno dei tanti antichi acquedotti che si trovano in numerose città, che per i più grandi che si cimentano con lo studio dei Romani e con le loro grandi progettazioni architettoniche.
materiale scaricabile
L’acqua e il suo ciclo naturale
Questo materiale fa parte di una serie di attività più completa progettata per condurre ad una scoperta autonoma del ciclo dell’acqua attraverso schede di lettura, nomenclature arricchite, attività pratiche di rielaborazione.
Un “laboratorio minimo” attrezzato con materiali semplici e di uso comune, i bambini allenano la loro innata capacità di ragionare investigando la realtà che li circonda in modo giocoso
Da dove viene l’acqua? Come si formano le nuvole? E l’arcobaleno? Questo libro risponde alle curiosità dei bambini e li invita a provare semplici esperimenti sull’acqua che rendono l’apprendimento attivo e divertente.
Di rima in rima, tra mille sfumature di blu, il libro racconta la storia e il ciclo dell’acqua: da pioggia a grandine, da neve a nuvola, da fiume a lago, mare e di nuovo cielo. Ricco di spunti per disegnare l’acqua, è ideale per laboratori artistici.
Con Maria Montessori anche la grammatica acquista un sapore diverso. Inizia con una favola che si svolge in un paese fantastico: quello delle parti del discorso: lì i bambini incontrano un principe con i suoi aiutanti, un sole rosso che fa splendere tutte le cose ed una luna color arancio che lo fa risaltare ancor di più; incontrano anche strani segnali verdi che indicano direzioni e treni dai vagoni speciali in grado di connettere ogni cosa.
Bambine e bambini di ogni età sono sempre attratti dal disegno e dalle immagini, sia come fruitori che come produttori.
Matite, pennarelli, tempere, pastelli e acquerelli sono sempre una festa.
Disegnare è esprimere, è sondare il proprio sentire, è modificare il proprio modo di guardare.
É imparare ad osservare.
Ma ciò che spesso si sottovaluta è lo stupore che i bambini esprimono davanti ad un’opera d’arte.
Se solo li abituassimo a farlo, ci stupiremmo di quanto i bambini siano abili nell’osservarne i più piccoli particolari di un’opera, nel fare le loro ipotesi interpretative e nell’individuare e nominare le emozioni e le suggestioni che ne nascono.
Si tratta di una vera e propria alfabetizzazione artistica che non si limita alla sola parte produttiva, ma si apre anche a quella esplorativa e conoscitiva.
Favorire un’alfabetizzazione artistica completa vuol dire mettere bambine e bambini nella condizione di esprimersi anche attraverso l’intelligenza visuo-spaziale, ovviamente strettamente connessa alle arti visive.
Favorire occasioni di espressione attraverso l’attenzione a tutte le intelligenze multiple, vuol dire garantire a tutti la possibilità di esprimersi secondo la propria individualità e la propria particolare diversità.
Educare all’arte vuol dire anche educare a quella diversità di stile e di sentire che da sempre la caratterizzano:
Ma non solo, aprire le porte all’arte classica e contemporanea, permettere ai bambini di incontrare, attraverso le opere d’arte, classiche e contemporanee, non solo la storia e la cultura del proprio Paese, ma anche di quelli più lontani nel tempo e nello spazio.
L’arte diventa quindi un altro modo e un altro strumento per parlare di diversità storica e culturale attraverso un canale che non sia solo narrativo e verbale, ma che sia capace di abbracciare anche ciò che si vede e ciò che si sente.
Attività in classe
Incontrare Picasso e Botero.
osservare e sperimentare.
Attraverso il susseguirsi delle carte relative ai due artisti , i bambini possono seguire un percorso di scoperta autonoma degli artisti e di ciò che maggiormente li caratterizza .
Le carte si prestano a rielaborazioni individuali sotto forma di narrazione per capitolati o di mappe.
Alle carte esplorative segue una carta con spunti operativi per mettersi all’opera secondo lo stile dell’artista scoperto.
Materiale scaricabile
Pablo Picasso in 10 carte (estratto: vita e spunti creativi)
Fernando Botero in 10 carte…più una ( estratto: stile e spunti creativi)
Nella notazione anglosassone il mese di marzo, indicato con 3, precede il giorno, 14: si forma così il numero 3,14 il valore approssimato alla seconda cifra decimale, della famosa costante chiamata Pi greco.
Quella del pi greco è davvero una lunga storia che parte dai Babilonesi, passa per l’Egitto e la Grecia fino ad arrivare ai più moderni calcolatori che riescono a darci miliardi di cifre decimali sfruttando il metodo ideato da Archimede.
Una lunga storia che, oggi come ieri, è ricca di prospettive future e futuribili, a patto che ognuno di noi sia disposto a cercarle e a fare in modo che la matematica, Archimede, l’infinità dei numeri, la perfezione del cerchio e la certezza della sua costante entusiasmino i più piccoli e i più grandi…
14 marzo: una data speciale
Potremmo dire che il 14 marzo è una data davvero speciale: nello stesso giorno in cui oggi ricordiamo il pi greco day, esattamente 144 anni fa, il 14 marzo del 1879 nasceva Albert Einstein e solo 6 anni fa, il 14 marzo del 2018 moriva Stephen Hawking.
Attività in classe
Quella che propongo nel video è un’attività concreta per scoprire la costante di Archimede e il rapporto tra diametro e circonferenza.
Ci vorranno davvero poche cose, ma quella della costante è sempre e comunque una scoperta in grado di stupire.
Materiale necessario:
Oggetti rotoli di cui tracciare il perimetro, la circonferenza
Forbici per ritagliare i cerchi ottenuti, spago e righello per misurare e confrontare.
Con pochi semplici passi i bambini scopriranno in modo autonomo la costante di Archimede e il rapporto che lega diametro e circonferenza indipendentemente dalla grandezza del cerchio.
Scopriranno che la misura della circonferenza del cerchio piccolo è 3 volte e un pezzettino rispetto al suo diametro e, con sorpresa, che anche quella cel cerchio più grande è sempre tre volte e un pezzettino rispetto al suo diametro!
Perché le cifre sono 10? Quanti conigli aveva Fibonacci? Perché è proibito dividere per zero? Davvero conchiglie e fiori seguono leggi matematiche? E Pitagora, come spartiva con gli amici le sue tavolette di cioccolata? Una avvincente narrazione intorno alla matematica, raccontata con le parole di un ragazzo, vicina alla realtà di tutti i giorni, per suscitare e stimolare la curiosità e la creatività