eventi e giorni speciali

Aspettando il 25 aprile: il ruolo della donna per la Liberazione

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La Resistenza rappresenta la fase in cui nascono e si sviluppano le premesse per la nascita della Costituzione e della Repubblica democratica. E per la prima volta le donne partecipano da protagoniste a un momento decisivo della storia italiana.

E’ un fatto inedito, che non ha precedenti: la partecipazione femminile non è più di una elite intellettuale e culturale del paese, com’era avvenuto durante il Risorgimento; si tratta invece di un fatto diffuso, realmente di massa.

Le donne svolgono un fondamentale ruolo di organizzazione e di supporto all’azione delle brigate partigiane

Eppure quando si ricordano le lotte partigiane si parla sempre di partigiani e mai di partigiane.

Si parla di “Resistenza taciuta”; una Resistenza che si sa essere stata forte e presente, ma mai raccontata. 

Il ruolo delle donne è stato fondamentale per la gestione organizzativa quotidiana delle brigate : si occupavano della stampa dei materiali di propaganda, attaccavano i manifesti, distribuivano segretamente i volantini, svolgevano funzioni di collegamento, curavano il passaggio delle informazioni, trasportavano e raccoglievano armi, munizioni, esplosivi, viveri, indumenti, medicinali, svolgevano funzioni infermieristiche, preparavano i rifugi e i nascondigli per i partigiani.

Tutto a rischio della vita. 

Le donne impegnate nella Resistenza furono oltre 70.000 e di queste, oltre 35.000, furono le combattenti: impugnarono le armi per liberare l’Italia dal giogo nazifascista, presero parte alle tante brigate partigiane, combatterono insieme agli uomini e, in alcuni casi,  vennero scelte come capi squadra delle stesse brigate. 

Eppure, finita la guerra, liberata l’Italia, il loro ruolo non fu mai debitamente riconosciuto, le medaglie andarono sono agli uomini e molte delle loro storie sono andate irrimediabilmente perdute.   

Una pagina di storia che racconta il ruolo della donna nella resistenza e lo sciopero del pane del 41.

Il materiale completo è disponibile nella sezione SHOP

25 aprile; perché la libertà non sia mai data per scontata…

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o prego i cari bambini, che tutto possono, di unirsi a me per la costruzione della pace negli uomini e nel mondo.
M.Montessori

Il 25 aprile è una data importante da non dimenticare; una festa nata per ricordare il valore della libertà e perché nessuno possa darla per scontata. Mai.

Una data che si intreccia con la didattica della storia ma che, allo stesso tempo, la supera assumendo un alto valore civico che va al di là dei fatti e al di là di ogni tempo.

Parlare degli anni che hanno preceduto la Resistenza, raccontare la Resistenza e riflettere su ciò che ne è nato subito dopo non significa soltanto ricostruire la memoria del nostro Paese, ma farci carico, nel senso più bello e pieno del termine, della cura di tutte quelle istituzioni che garantiscono la convivenza pacifica e libera di tutti i cittadini al di sopra delle singole differenze che li caratterizzano.

La leggenda del piccolo colibrì è un’antica fiaba africana che ben si presta a parlare metaforicamente della Resistenza ricordandoci che ognuno, nel suo piccolo, può davvero fare la differenza.

La fiaba:

Nella foresta divampa un incendio.

Tutti gli animali scappano, ma non il piccolo colibrì che vola fino al fiume, raccoglie una goccia d’acqua nel becco, e vola dritto a gettarla sull’incendio.

Instancabilmente.

Fiume, goccia, incendio.

I grandi animali lo deridono.

Inutili le sue fatiche, assurdo il suo coraggio.

Il colibrì non ascolta.

Continua a raccogliere gocce.

All’improvviso il piccolo elefante esce dal suo riparo e va in cerca d’acqua per contribuire, con il piccolo colibrì, a spengere l’incendio; lo stesso fa il pellicano e lo stesso fanno, poco a poco, tutti i cuccioli.

Ognuno con le proprie forze; ognuno secondo le proprie possibilità.

Solo allora, vedendo i cuccioli, negli adulti scatta un forte senso di vergogna.

Vergogna per essere rimasti a guardare, per non aver osato, provato, tentato…

Tutti allora iniziano instancabilmente a lavorare insieme per spengere l’incendio.

Ognuno con le proprie forze; ognuno secondo le proprie possibilità.

E l’incendio finalmente viene domato.

Tutti abbiamo da imparare da questa antica fiaba africana.

Oggi, forse, più di ieri

I doni scambiati – Una fiaba africana: Le Grandi Fiabe 

Una donna ha due figli. A ciascuno regala un uccello dalle piume rosse e oro. Il più piccolo dei due scambia l’uccello: con che cosa?

La diversità ci rende più forti: Libro per l’infanzia sulla diversità, la gentilezza e le emozioni sociali 

Perché ognuno è unico, il che è fantastico!

Piazza 25 aprile. Ediz. a colori

Dal 1934, con la vittoria dei mondiali di calcio, al 1945, il giorno della Liberazione, una piazza italiana vede passare la Storia. È una storia di guerra, di esclusioni, di perdite. E poi finalmente di rinascita. È la storia della nostra Repubblica e della nostra libertà, raccontata attraverso lo sguardo poetico di una bambina.

Alza la testa. La Resistenza narrata ai bambini

Luce è una staffetta modello: ha un’aria innocua, una fantasia ingegnosa e una vecchia bicicletta robusta. Nasconde il materiale in grandi borse della spesa, nelle calze, e lo consegna ai combattenti. I genitori l’hanno chiamata così perché possa risplendere anche nel buio che sta per inghiottire l’Italia, e la crescono ripetendole un solo monito: alza la testa! Non farti spaventare, segui le tue convinzioni. Ed è ciò che farà Luce.

Non un compito, un’occasione: fai volare il tuo aquilone

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La produzione creativa dei bambini è paragonabile ad un aquilone, leggero, capace di far sognare e di volare verso la perfezione , ma delicato e facilmente distruttibile

Gerardo Leo,Gianni Rodari, maestro di creatività 2003

Un compito speciale non solo per i giorni di vacanza, ma anche per una bella domenica di primavera…

Non un compito da svolgere con carta e penna, ma qualcosa di molto diverso: ho chiesto a bambine e bambini di far volare un aquilone con un messaggio di pace.

Perché?

Perchè l’aquilone ha lo straordinario potere di unire cielo e terra.

Perché so che mentre l’aquilone volerà, osserveranno il cielo con il naso all’insù per seguirne il volo e so che mentre lo osserveranno, affonderanno i piedi nella terra…

So che rideranno, cadranno e magari a volte si arrabbieranno anche perché magari l’aquilone non vola o non va troppo in altro come vorrebbero.

Poco importa; so che saranno lì, in un bel giorno di primavera a godere dei colori e dei profumi e che la natura ci offre; e so anche che saranno non da soli ma insieme ad altri, pronti a tessere nuovi ricordi e a fare nuove scoperte…

Scrittura di un messaggio di pace e costruzione dell’aquilone.

La leggenda dell’aquilone- lettura e attività

Una leggenda da leggere e ricostruire attraverso le immagini da abbinare alle parti di testo.

Un’attività per avviare al riassunto e alla rielaborazione.

CIM Aquilone – Creativ Drachen – Set completo per costruire aquilone 

Kit per la costruzione di aquiloni

Favole di Storie Fantastiche dal genio di Leonardo da Vinci

Storie brevi, dove le vicende della natura e degli animali, reali e mitologiche, aiutano a comprendere meglio la storia degli uomini. “La vera saggezza nasce dalla conoscenza della Natura e da una vita in armonia con essa.

Stacca e crea le invenzioni di Leonardo da Vinci

Un piccolo laboratorio per conoscere e costruire le macchine di Leonardo

Geografia fa rima con fantasia: a spasso per l’Italia con le maschere di Carnevale

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“Nello studio della storia e della geografia non possiamo far niente senza l’aiuto della fantasia”.
(Maria Montessori)

Il carnevale è pervasivo, richiama al gioco, al travestimento, al mostrarsi diversi da come ci sentiamo, al facciamo finta che…una condizione irresistibile per bambini e bambine.

Perché allora non conoscerne le maschere tradizionali e abbinarle alle regioni di appartenenza proprio come in un gioco?

L’attività comprende le carte con le maschere regionali, l‘incastro dell’Italia, atlante o cartina come tavola di controllo con la suddivisione in regioni.

Ogni maschera viene abbinata alla regione di appartenenza; ogni regione è chiamata in gioco e l’incastro, poco a poco rimane vuoto

L’Italia viene poi ricomposta e, scelta una carta con la maschera, si passa all’ arricchimento dell’attività: dall’individuazione delle caratteristiche della maschera, al disegno, alla ricerca delle informazioni principali della regione.

A spasso per L’Italia con le maschere regionali:

Il carnevale degli animali ispirato alla partitura musicale di Camille Saint-Saëns. Ediz. a colori. Con File audio online

Maschere di Carnevale da Ritagliare e Colorare: Libro da Colorare per Bambini e Adulti

Carnevale: Libro di Attività per Bambini 4-7 Anni. Crea Festoni, Maschere, Marionette, Clown e tanto altro

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Calzini spaiati, metafora di diversità e inclusione

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La Giornata dei calzini spaiati è ormai giunta alla decima edizione.

Nata dall’idea di Sabrina Flapp, una maestra di scuola primaria di Terzo di Aquileia, in provincia di Udine, è diventata subito virale grazie alla condivisione sui social, raggiungendo una fama che è andata ben oltre i confini nazionali, dando vita ad una Giornata dedicata a livello mondiale.

L’obiettivo della giornata è quello di promuovere, educare e sensibilizzare i bambini alla diversità, semplicemente passando per qualcosa che indossano ogni giorno e che fa indiscutibilmente parte della loro quotidianità.

L’invito è quello di indossare calzini diversi e mostrare candidamente le proprie diversità, da quelle più evidenti a quelle più nascoste, perchè… diversi è bello!

Un gesto che si indossa e un pensiero che si forma…

Gianni Rodari ha affrontato il tema della diversità in molti dei suoi racconti e poesie.

“Il cielo è di tutti” è sicuramente una poesia che parla di diversità e discriminazione.

Ne “Il cielo è di tutti”, il messaggio di Rodari è estremamente chiaro: abbattere ogni barriere eogni forma di discriminazione per un mondo più inclusivo che finalmente accoglie la diversità come ricchezza.

Una poesia da leggere sempre, anche nella Giornata dei calzini spaiati .

La poesia scaricabile presenta un’attività di riflessione sul messaggio dell’autore e una per l’analisi del testo poetico. in quel modo tutte ingiustizie he siamo tutti uguali, tutti sotto un unico cielo, anche se brilliamo in maniera diversa. In questo senso Giovanni Rodari nella poesia “

Molti i giochi che possono essere fatti in modo concreto con i calzini spaiati.

Chiedere a tutti di indossarli e di portarne uno in classe apre la strada ad una serie innumerevole di attività concrete di matematica e geometria.

un messaggio inclusivo, di accettazione e rispetto degli altri, dando valore alla specialità di ognuno di noi in quanto siamo tutti unici e speciali

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Sulle tracce della memoria

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Gianni Rodari e la Shoah
Riprendiamo in mano il volume in cui sono raccolti i disegni e le poesie dei bimbi ebrei che hanno vissuto a Terezin.
Sfogliamo quelle pagine in cui colori freschi e violenti, linee ingenue ed estrose disegnano una storia incredibile: la storia di bambini che crebbero in una prigione e che ci videro anche cose che gli adulti ormai non vedevano più, i fiori, le farfalle, i prati o vi sognarono impossibili viaggi, straordinarie avventure con i principi e le principesse delle favole. 
In quei disegni non trovate mai l’orco, la strega, gli esseri in cui il bambino concentra ogni idea di malvagità, di paura, di crudeltà. 
Il male, essi, lo avevano sotto gli occhi: il sudiciume spaventoso dei dormitori e delle infermerie, lo squallore delle fosse comuni, i treni che arrivavano e ripartivano con il loro terribile carico. 
Pare che le loro matite abbiano lavorato febbrilmente, ostinatamente, soltanto per salvare da quell’inferno, qualche segno della bellezza della vita. 
Non possiamo dimenticare quella guerra, quel che ci è costata, la Resistenza da cui siamo rinati. Il mondo cammina, va avanti, è vero: l’uomo arriva nel cosmo, compie imprese miracolose. Ma il tempo non cammina in una sola direzione: Yuri Gagarin è salito molto in alto ma c’è anche chi lavora per trascinarci indietro e in basso. Non dimentichiamo. 
maggio 1961, articolo su Noi Donne,Gianni Rodari

Uscire dall’aula per scoprire la propria città giorno dopo giorno.

Ognuna un libro aperto con mille storie da raccontare.

Tante tracce per ogni storia. Più evidenti o nascoste, ma sempre lì, pronte a richiamare alla memoria anche le cose e i fatti più lontani…

Un percorso all’interno della città, non solo per vivere e conoscere il proprio territorio, ma anche per costruire e conservare memoria.

Lapidi, pietre e soglie di inciampo; porte e finestre che si aprono anche sulle pagine più tristi della nostra storia.

Adattamento dell’articolo di Gianni Rodari sui bambini di Terezin con una poesia di Anne Frank; spunti di riflessione e di attività

Giornata della memoria; ricordare per costruire

Un libro che si presta non solo alla lettura e alla narrazione narrazione, ma anche alla rielaborazione collettiva o individuale

Immaginare un mondo in cui l’amicizia, la tolleranza e l’amore siano messi alla prova.

Immaginare persone reali, grandi o piccole che nonostante le difficoltà, le discriminazioni e le crudeltà subite, abbiano saputo mostrare una forza e un coraggio straordinari, tanto straordinari da non poter essere dimenticati.

Immaginare di viaggiare indietro nel tempo e di incontrare realmente alcune di quelle persone che hanno affrontato sfide impossibili.

Le storie raccolte sono tutte realmente accadute.

Ogni storia è come un pezzo di un puzzle che, una volta completato, saprà parlare di gentilezza e resilienza, di amore efratellanza, di forza e speranza, ma soprattutto saprà dire quanto ognuno di noi, anche con un solo gesto,

possa sempre fare la differenza.

Un mosaico per la memoria

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L’indifferenza è più colpevole della violenza stessa”
Liliana Segre

Un inciampo emotivo e mentale, per mantenere viva la memoria delle vittime dell’ideologia nazi-fascista nel luogo simbolo della vita quotidiana: la casa.

Tra i sanpietrini che lastricano le vie di molte città europee si trovano piccoli blocchi quadrati di pietra di 10×10 cm, ricoperti di ottone lucente.

É l’idea dell’artista Gunter Demnig ( Berlino nel 1947),  per ricordare le vittime della Shoah.

L’artista berlinese ha semplicemente spiegato la sua idea con un passo del Talmud: “Una persona viene dimenticata solo quando viene dimenticato il suo nome”.

Le pietre di inciampo vengono poste davanti alle abitazioni delle vittime delle deportazioni avvenute durante la Seconda Guerra Mondiale.  

Arresti che avvenivano di giorno o nel pieno della notte, in una furia che aveva dell’incredibile.

Vite cambiate in un istante: dal caldo della casa e dall’affetto della famiglia e degli amici al freddo dei camion e alle atrocità del campo di concentramento. 

Ma il nazismo la guerra l’ha persa, Hitler è stato sconfitto e nessuno ora  deve dimenticare.

E le pietre di inciampo sono lì, appunto, per ricordare; ricordare a chi passa tutto quello che è stato, ricordare perché non venga dimenticato.

Le prime stolpersteine , furono posate dall’artista nel 1995 a Colonia e da allora con un passa-parola silenzioso ne sono state posate moltissime altre in tutta Europa.

Oggi le pietre di inciampo si trovano in oltre duemila città europee: Austria, Belgio, Croazia, Francia, Germania, Grecia, Italia, Lituania, Lussemburgo Norvegia, Olanda, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Russia, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svizzera, Ucraina e Ungheria.

In Italia le prime stolpersteine sono state posate a Roma nel 2010 ed oggi sono anche a Bolzano, Genova, L’Aquila, Livorno, Milano, Reggio Emilia, Siena, Torino, Venezia e in altri piccoli centri minori; in totale se ne contano circa 2150.

Dal 1995 ad oggi ne sono state posate oltre 75.000 .

Le pietre di inciampo; lettura e attività.

Le pietre di inciampo-attività matematiche

La Shoah spiegata ai bambini. La misteriosa scomparsa di aghi e spille dalla bottega dei fili di Nuvoletta Gentile 

La Shoah e il giorno della memoria. Ediz. a colori

L’albero della memoria. La Shoah raccontata ai bambini. Oscar Junior

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Netter Flash cards di anatomia Copertina flessibile

Un gioco dell’oca per imparare divertendosi

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Il bambino impara giocando da quando nasce […] restituiamo ai bambini il piacere di scoprire -giocando- concetti scientifici e abilità tecniche che li aiutino ad ampliare la loro cultura
Mario Lodi

Un gioco dell’oca da fare da solo o in compagnia; un gioco per divertirsi e per imparare.

Ad ogni tiro di dado, la pedina si sposta sul tabellone dove in ogni casella c’è un quesito matematico da risolvere.

Carta, penna e tavola di controllo.

Verificato il risultato, si può procedere con un altro tiro, altrimenti si retrocede di una casella.

A fine percorso si conquista la casella di arrivo.

Ci sono due versioni di gioco dell’oca; la prima dedicata alla matematica e la seconda alla geometria.

Un gioco dell’oca matematico per imparare divertendosi.

Il gioco dell’oca può essere fatto con il dado o semplicemente percorso, casella dopo casella.

Dopo il tiro del dado, con carta e penna alla mano si  risolvono i quesiti dei coriandoli giganti su cui è arrivata la pedina.

La tavola di controllo permette l’autoverifica dell’errore.

Squadra, riga e compasso

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Dagli enti geometrici alla costruzione.

Punto, linea, piano e spazio. E poi una lunga attività concreta con squadra, riga e compasso.

La realizzazione della Stella di David per la giornata della Memoria si è dimostrata un’attività piacevole e gradita, capace di stimolare attenzione e concentrazione:

-Attenzione procedurale per il rispetto delle frasi

-Concentrazione per l’utilizzo degli strumenti e per le misurazioni

-Attenzione ai movimenti e

-Cura e precisione del gesto grafico

Una volta realizzata la stella, sul retro del foglio, sono state riportate le informazioni principali: simbologia e utilizzo discriminatorio durante la Seconda guerra mondiale.

Scheda tecnica per la realizzazione della Stella e informazioni da riportare sul retro del disegno.

Visita lo SHOP per materiali e attività

“La città che sussurrò”: una luce di speranza sulla bontà umana

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La città che sussurrò” di Jennifer Elvgren e Fabio Santomauro, Giuntina editore

vincitore del premio Andersen 2015 come miglior libro fascia d’etа 6/9 anni

Quella rivisitata nel libro “La città che sussurrò” è una storia fatta di coraggio e solidarietà, basata su una vicenda realmente accaduta durante la seconda guerra mondiale, quando in Danimarca un movimento di resistenza collettiva permise di mettere in salvo il 99% dei cittadini ebrei.

Nel piccolo villaggio di pescatori di Gilleleje ben 1700 Ebrei riuscirono a fuggire nella vicina Svezia, paese neutrale, grazie alla solidarietà di un’intera popolazione.
Un episodio che tiene accesa fino ad oggi la luce della speranza nella bontà umana.

Tramandare la Memoria raccontando di gesti nobili, alti e coraggiosi; raccontando dei tanti uomini e delle tante donne che si ribellarono al regime a costo della loro stessa vita per salvare persone esattamente come loro.

Tramandare la Memoria raccontando di tutti quegli eroi, tanti e silenti, che hanno agito in nome della giustizia e per la difesa della vita.

Lettura, riflessione guidata e attività sul racconto liberamente tratto dal libro “La città che sussurrò”.

La scheda con la rielaborazione del libro di J. Elvgren si presta sia ad una lettura collettiva che ad una lettura individuale.

Alla lettura segue un’attività di riflessione sul testo e sulle tematiche relative alla deportazione degli ebrei.

L’autrice offre una storia che, pur partendo dalla consapevolezza delle atrocità di cui la guerra è sempre portatrice, mostra una solidarietà e uno spirito di fratellanza tanto forti da andare oltre ogni differenza; una solidarietà ed uno spirito di fratellanza capaci di far sentire ognuno come parte del solito cosmo.

Una narrazione leggera come un sussurro, ma profonda come il mare che ci guiderà fino a vedere i 1700 ebrei che in una notte buia e silenziosa lasciano il piccolo villaggio di Gilleleje per arrivare in Svezia verso la tanto agognata salvezza.

Una storia che commuove per il coraggio mostrato all’unisono da tutti gli abitanti del villaggio, grandi e piccoli, ognuno per quello che può.

Una storia di speranza che racconta la possibilità di una via diversa da seguire, un’alternativa possibile fatta di tanti piccoli gesti gentili e tanto altruismo.

1. testo e domande per la riflessione sulle tematiche emerse

2. testo e domande per la riflessione e ampliamenti pluridisciplinari a tema ( geografici, matematici, di riflessione linguistica

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SHOP: Materiali e attività didattiche Montessorianamente

Costruire catene. Di ricordi

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Tempo di feste, di giornate in famiglia, di ritrovi e di giochi.

Forse però sarebbe bello anche ritrovare una storia comune, quella che lega bambini e bambini, bambini e genitori, bambini-genitori-parenti e amici…

Un po’ come accade durante il rito del compleanno, lo scorrere del tempo, un concetto tanto astratto e intangibile, si concretizza attraverso il giro intorno al sole; oggetti e foto creano connessioni e danno allo scorrere del tempo concretezza e soggettività.

Durante le feste potrebbe essere proposto un gioco che si allontana sicuramente da quelli ricevuti, ma che genera emozione, ricordo e condivisione.

Cercare foto significative di famiglia che ritraggano persone e momenti diversi. Foto singole o di gruppo.

Porle all’interno di una scatola o, in alternativa, di un sacchetto.

Preparare una corda abbastanza lunga e un po’ di mollette.

Ogni giocatore pesca una foto, la mostra e racconta la sua storia: dove è stata scattata, quando, con chi e da chi, perché è stata scattata…

Ogni foto può anche essere analizzata alla ricerca di dettagli per arricchire il racconto.

I dettagli possono essere reali e coincidere con quelli fotografati, semplicemente ricordati o verosimilmente immaginati.

Ogni foto si arricchirà di aneddoti e particolari che legano persone, luoghi e momenti.

Ad ogni racconto prenderanno vita una pluralità di emozioni: quelle legate al momento originario, quelle che inevitabilmente suscita ogni ricordo, quelle del raccontarsi e del condividere…

Ogni foto raccontata può essere fissata sulla corda con le mollette, ma anche posate in terra lungo una linea.

L’ordine delle foto può essere quello cronologico o geografico.

Il gioco può essere proposto anche in classe: in una scatola si pongono gli scatti che hanno caratterizzato uno o più anni scolastici, di gruppo o singoli; gite, attività, spettacoli, uscite didattiche…

Ogni alunno pesca una foto e racconta il momento, il luogo e l’emozione; ma aggiungerà anche aneddoti e particolari che possono altro volta essere arricchiti da altri ricordati o percepiti da compagni e insegnanti.

Ricordare, raccontare e condividere l’emozione di un momento fissato in uno scatto crea connessioni, rinforza i legami e favorisce libera espressione scevra di timori e paure.

Un bambino vuole rivalutare il parco giochi della città e si attiva per farlo.

Tutto comincia con un pupazzo di neve…

Una serie di problemi che si presentano come una piccola storia, a lieto fine, ovviamente!

Macchina Fotografica Istantanea per Bambini

Manuale di fotografia per ragazzi. Ediz. a colori Copertina flessibile – Illustrato

Il mio terzo piccolo libro:Il Natale: Leggere con il metodo Montessori

Per un Natale ricco di…parole, giochi, numeri e colori

Scacchi di Memoria in Legno , Giocattoli cognitivi

Puzzle Tetris, Giochi Montessori, Regali Educativi per Bambini

Quello che non sta nelle vetrine…

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Luci, stade affollate, regali, doni e pacchi.

Natale, tempo di attesa o tempo di acquisti?

Forse per i nostri regali dovremmo allontanarci dalle vetrine e regalare proprio quello che non vi si trova.

Regalare tempo, per esempio.

Tempo prezioso da trascorrere insieme.alle persone che amiamo.

Regalare ascolto.

Ascolto per non sentirsi mai soli; per condividere, trovare e dare sostegno.

Regalare cura.

Cura nei gesti, nelle parole e in quello che facciamo.

Regalare gentilezza.

Gentilezza negli occhi, nei sorrisi e negli abbracci.

I regali più belli, forse, sono proprio quelli che non troviamo nelle vetrine, ma quelli che ci fanno stare bene e che fanno stare bene; sono quelli che non si vedono, ma che si sentono; sono quelli che non subiscono usura e che sono capaci di lasciare tracce indelebili…

Gianni Rodari con la sua poetica leggera e profonda affronta proprio questo stesso tema.

La lettura della poesia prepara il terreno ad una riflessione molto attuale che sempre più spesso contrappone l’essere all’avere.

Un abete speciale
di Gianni Rodari

Quest’anno mi voglio fare un albero di Natale
di tipo speciale,
ma bello veramente.
Non lo farò in tinello,lo farò nella mente,
con centomila rami,
e un miliardo di lampadine e tutti i doni
che non stanno nelle vetrine.
Un raggio di sole
per passero che trema, un ciuffo di viole
per il prato gelato,
un aumento di pensione per il vecchio pensionato.
E poi giochi, giocattoli, balocchi quanti ne puoi contare a spalancare gli occhi: un milione, cento milioni di bellissimi doni
per quei bambini che non ebbero mai un regalo di Natale,
e per loro un giorno all’altro è uguale,
e non è mai festa.
Perché se un bimbo resta senza niente, anche un solo, piccolo, che piangere non si sente Natale è tutto sbagliato.

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Per un Natale tra magia, mistero e poesia

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Natale è nell’immaginario di tutti un tempo di serenità, un tempo dedicato alla famiglia, alla luce e ai colori.

Il tempo della pace e della favola, ma anche il tempo dei contrasti che si rendono sempre più evidenti e che, se non andassimo oltre sempre così indaffarati a vivere e rendere credibile la nostra favola natalizia, se solo ci soffermassimo un attimo ad osservare e ad ascoltare, allora il mistero del Natale potrebbe davvero farsi cambiamento e vita vera.

La splendida poesia di Laurence Housmann, “Mistero di Natale” sembra condurci virtualmente in uno spazio sospeso per regalarci una visuale più ampia in cui il contrasto prende vita.

Una lirica, appunto, che esalta i contrasti, ma che allo stesso tempo personificandoli, li rende capaci di nuove azioni e di possibilità: possibilità di cambiamento

L’augurio più bello, dunque: un Natale di pace, amore e luce. Per tutti.

Attività in classe

Presentazione di due poesie sul Natale, Housmann e Piumini, diverso il climax, diverso lo scopo, diverso lo spazio di riflessione.

L’attività guidata conduce bambine e bambini non solo ad una prima analisi testuale della poesia, con il riconoscimento di versi, strofe e rime, ma a riflettere sul messaggio che il poeta ha voluto lanciare.

Un messaggio che crea emozioni e riflessioni diverse e, perché no, può fungere anche da input per la creazione di poesia tutte nuove da scrivere e regalare.

Spunti editoriali

Non Smettere mai di Sognare: Storie ispiratrici di ragazzi unici e straordinari sul coraggio, la fiducia in sé stessi e il potenziale che si trova in tutti i nostri sogni 

Il canto di Natale: il vero valore del Natale: Versione ridotta e adattata del celebre romanzo di Charles Dickens per bambini dai 7 anni

Il mio terzo piccolo libro:Il Natale: Leggere con il metodo Montessori 

Per un Natale ricco di…parole, giochi, numeri e colori 

La grammatica? Una favola!: Il paese delle parti del discorso Maria Montessori

Rudolph dal naso rosso-una storia di fantastica diversità

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Rudolph, l’unica renna con il naso rosso.

La renna che quando si emoziona si accende, come una lampadina.

Rudolph la renna che fugge dagli altri per non sentirsi presa in giro.

Rudolph la renna che, sempre per il suo naso rosso, viene scartata perfino da Babbo Natale.

Sembra proprio che non ci sia posto per lei, da nessuna parte e con nessuno ma, a volte, tutto cambia e prende un nuovo aspetto

Così come la pietra che scartata dai costruttori diventa pietra d’angolo, Rudolph scartata da Babbo Natale viene da lui stesso finalmente riconosciuta come risorsa preziosa, l’unica capace di restituire al Natale tutta la sua magia.

Dalla fantastica renna dal naso rosso alle renne del Nord.

Un percorso in 6 carte dedicato alla scoperta di questi straordinari animali e delle loro peculiarità.

In un mondo che ci vuole secondo schemi preformati rispondenti a canoni sempre più determinati, la storia di Rudolph rappresenta davvero un faro nella notte capace di illuminare altre strade e di farci riflettere su quelle già percorse.

La storia di Rudolph è una storia che parla di diversità, una storia da condividere e raccontare.

Una storia di solitudine che si trasforma in coraggio e in una splendida rivincita che fa della diversità un bene prezioso per tutti.

Una bella storia dal sapore natalizio, da leggere, raccontare e condividere.

Una serie di problemi a tema scaricabili dal tasto download

San Nicola e Babbo Natale

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Il Natale, celebrato in tutto il mondo, è una festa che unisce persone di diverse culture, religioni e tradizioni. È un momento magico che riflette la ricchezza delle diversità presenti nel mondo.

Ogni paese, ogni comunità ha il proprio modo speciale di celebrare questa festività, dando vita ad un mosaico unico di rituali, decorazioni, e feste.

La festività del Natale, pur mantenendo il suo spirito universale di gioia e condivisione, si adatta e si arricchisce delle peculiarità culturali di ogni luogo.

ll 6 dicembre è la festa di San Nicola, la figura storica e religiosa, venerata e celebrata in molte parti del mondo.

San Nicola è ricordato per i suoi atti di generosità e per la sua dedizione a donare ai meno fortunati, in particolare i bambini.

La sua figura è stata indubbiamente un’ispirazione chiave per lo sviluppo del personaggio di Babbo Natale. L’immagine dell’ un uomo anziano e generoso, vestito di rosso, che dona regali ai bambini si basa in gran parte proprio sulla tradizione di San Nicola e sulle leggende e i miracoli che ruotano intorno alla sua figura.

Come quelle dei sacchi d’oro alle tre fanciulle lasciati per tre sere alla finestra o delle mele che si trasformano in oro massiccio. Doni che cambiano la vita e che vengono fatti in silenzio, di nascosto, lasciati nel buio della notte o calati dal camino…

Un dono fatto con il cuore che non vuole né ringraziamenti, né pubblicità.

San Nicola, vescovo di Myra, è un santo cristiano vissuto tra il III e il IV secolo d.C. , particolarmente venerato nella Chiesa Cattolica e nella Chiesa Ortodossa, in Italia e nel Nord Europa.

Babbo Natale e Santa Claus, nonostante le differenze di nomi, origini e modalità celebrative, rappresentano lo spirito natalizio nel mondo e portano con sé l’idea del dono e dell’amore; simboli iconici del Natale, Babbo Natale e San Nicola sono portatori di gioia e magia per i bambini di tutto il mondo.

Il Grrinch. Ediz. illustrata

Per un Natale ricco di…parole, giochi, numeri e colori

Il venditore di felicità

Il giardiniere dei sogni. Ediz. a colori

La grammatica? Una favola!: Il paese delle parti del discorso Maria Montessori