Semi di saggezza

Carnevale: mani, occhi e mente; esplorare, scoprire e conoscere

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È facile trovare molte equivalenze, con lo spostamento dei pezzi del materiale: e anche equivalenze di gruppi: ciò porta insieme somme e sottrazioni. Le cornici, le sovrapposizioni dei pezzi ecc. danno prove evidenti di corrispondenze di valore. Noi però vogliamo fare un altro lavoro: cioè un lavoro di ragionamento, anziché di sola constatazione materiale ”nel quale“ si deve descrivere ciò che si vede ed esporre delle ragioni
Maria Montessori 

Con Psicogeometria e Psicoaritmetica Maria Montessori affronta in un modo totalmente nuovo e rigorosamente scientifico lo studio della matematica e della geometria.

Incastri geometrici, costruzioni e traslazioni di figure in movimento pongono agli occhi della mente nuove strade e nuovi scenari dando via a un sempre maggiore numero di ipotesi e intuizioni tutte da sperimentare e verificare.

Le figure si incastrano, si associano, si accoppiano, si pongono in simmetria e, insieme, formano figure sempre nuove in una combinazione di forme che si fa anche creazione decorativa.

I bambini sperimentano il cerchi di 10 cm di diametro si può inscrivere nel quadrato di 10 cm di lato e che il cerchio minore di 5 cm di diametro entra nel rettangolo stretto con il lato minore di 5 cm; o ancora che con il triangolo equilatero si forma una stella e che le punte di essa riunite da linee danno il disegno di un altro esagono più grande.

Le esplorazioni e le possibilità sono numerosissime e ognuna offre nozioni intuitive ricavate direttamente dal materiale concreto.

Ecco che le definizioni non vengono date a priori, ma sopraggiungono come scoperta, dopo la conoscenza.

La definizione è il passo successivo alla conoscenza e non ad essa propedeutico.

Un percorso così strutturato, basato sull’osservazione e sulla manipolazione, corrisponde, come sottolinea Maria Montessori, a una tendenza naturale della mente: precisare e ordinare le conoscenze verso livelli sempre superiori di conoscenze e competenze.

Il lavoro concreto con il materiale non preclude la sperimentazione artistica: ogni bambino può rilevare dettagli da sottolineare con motivi decorativi all’interno delle figure composte ed osservate.

E per dare vita alla fantasia e creatività ogni bambino è chiamato ad osservare i dettagli in modo minuzioso, a cogliere combinazioni originali, a elaborare motivi geometrici ripetuti.

Riga, squadra, lapis e colori, sono gli strumenti principali, ma possono aggiungersene altre per dare spazio ad altre sperimentazioni creative: acquerelli, inchiostri colorati e pastelli per dare vita ad infinite composizioni decorative, capaci di rivelare mano a mano quel senso di armonia estetica che va sviluppandosi nell’animo infantile.

Sperimentazione, scoperta e creazione artistica personale diventano la memoria geometrica di ogni bambino e di ogni bambina.

Psicogeometria, Psicoaritmetica

I poligoni con più di cinque lati:

-sperimentazioni con il materiale concreto e scoperta empirica delle definizioni.

I bambini costruiscono poligoni incastrando tra di loro forme geometriche diverse e ne osservano le differenze.

Alcuni sono “regolari”, altri no.

Toccano i contorni delle figure alla scoperta di vertici e lati.

Dalla costruzione concreta con il materiale , passano al disegno e tracciano le diagonali.

Ogni diagonale un colore.

Durante l’attività scoprono in modo naturale che alcune diagonali sono ripetute e dimezzano così il numero totale ottenuto.

Fanno prove con poligoni diversi e dopo numerose sperimentazioni si presenta la formula per il calcolo del numero delle diagonali:

n・(n- 3) /2

Bambini e bambine, entusiasti, si sono messi al lavoro ed hanno scoperto che …applicando la formula il risultato era identico da quello ottenuto con il loro conteggio colorato.

Una vera gioia…

Come non aggiungere poi un tocco di creatività?

L’esagono suddiviso in tutte le sue diagonali nascondeva al suo interno altri numerosi poligoni; ognuno li ha colorati secondo la propria creatività ed è nato… l’esagono Arlecchino!

Problemi di un giorno di Carnevale; i problemi sono suddivisi uno ad uno; i bambini o i gruppi di bambini possono scambiarseli dopo la risoluzione, proprio come in un gioco…

Blocchi di Legno Classico educativo Giocattoli Montessori Set di Tangram per Bambini 3 4 5 6 Anni, 155pcs con 6 Forma Geometrica e 24 schede di Progettazione

155 puzzle componibili con 6 tipi di forme geometriche ( quadrati, esagoni, trapezi, parallelogrammi, rombi, triangoli)

Geometria al Volo Maxi – Spazio e Figure 

Rivolto agli insegnanti di scuola primaria, consente di operare con la classe intera o divisa gruppi. Presenta in chiave di anticipazione tutto il percorso della geometria che sarà poi svolto e approfondito anno per anno. Si accompagna al volume mini rivolto ai bambini.

Geometria al Volo – Spazio e Figure

Per accompagnare i bambini della scuola primaria alla scoperta del linguaggio della geometria.

Solidi al volo con le cannucce. Divertirsi con la geometria e rilassarsi con le cornicette

Oltre 40 solidi da costruire con le cannucce per scoprire, in un colpo solo, linee spezzate aperte e chiuse, spigoli,vertici e facce.

Materiale concreto e attività

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Attaccare qualche fondamento di una disciplina ai periodi sensitivi, vuol dire preparare nella personalità attitudini che predispongono a comprendere, vuol dire depositare dei germi permanenti di interesse nell’intelligenza. 

M.Montessori, Psicogeometria

Il materiale montessoriano richiede necessariamente l’attività.

E l’attività del bambino è un’attività complessa che racchiude in sé una pluralità più grande di microazioni combinate: la mano che sposta, l’occhio che riconosce, la mente che discerne e giudica.

In questo processo esplorativo e di scoperta gli elementi astratti diventano poco a poco il punto centrale dell’azione stessa.

Non si tratta di apprendimenti che in qualche modo entrano a far parte del bagaglio di conoscenze dei bambini, ma di esperienze che permettono lo svolgersi di un lento processo che entra a far parte della vita mentale di ogni bambino:

è un senso geometrico che si immedesima col suo organismo psichico in via di attiva creazione.

Poco a poco quel senso geometrico si insinua nello sguardo e l’ambiente circostante si presenta in tutta la sua forza geometrica con le sue forme riconosciute e riconoscibili, statiche o in movimento: il tavolo, le mattonelle esagonali o rettangolari del pavimento, i cerchi dei piatti.

Tutto, nella mente, prende forma per quella che M.Montessori chiama un’ attrazione intima che vive di vita propria dal momento delle prime manipolazioni con i materiali.

Attività in classe

Dopo le manipolazioni con il materiale, può essere presentata la nomenclatura del materiale utilizzato.

Viene presentata una serie di poligoni secondo il numero dei lati: dal triangolo al tetradecagono.

Negli abbinamenti richiesti dall’attività si associano forme concrete ai rispettivi disegni secondo il numero dei lati e la nomenclatura specifica.

Materiale stampabile

Spunti editoriali e materiali

Psicogeometria. Dattiloscritto inedito

Il libro riporta in modo maturo e sintetico i punti salienti del Metodo Montessori e mostra come l’apprendimento della geometria sia un modo molto efficace di sviluppare le potenzialità della mente matematica; propone numerose attività concrete estremamente interessanti per l’analisi e lo studio geometria.

Wumudidi L’insegnamento sensoriale Montessori Aiuta i Giocattoli educativi della Prima Infanzia in Ferro con Pannelli Geometrici

Un materiale per coltivare l’acuità visiva del bambino, imparare a distinguere forme diverse, stimolare la capacità di osservare le cose ed esercitare la coordinazione occhio-mano .

Blocchi di Legno Classico educativo Giocattoli Montessori

Il puzzle di forme geometriche è dotato di 24 tessere disegnate da riprodurre per sviluppare sia le abilità di riconoscimento delle forme che per favorire la progettazione individuale e creativa di altre.

Tutti in cerchio. La geometria diventa facile

Alla scoperta della geometria: rette, punti, angoli, figure geometriche e perimetri e la geometria si fa appassionante come il migliore dei romanzi.

La Natura è maestra

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La natura è un grande mezzo per liberare lo spirito. La natura è fonte inesauribile di bellezza; è fonte di ispirazione. Tutto ciò che l’umanità può creare, tutte le opere di arte e scienza, sono in qualche modo frutto dell’ispirazione derivante dalla natura.

Maria Montessori

La natura è maestra.

Tutto l’approccio pedagogico di Maria Montessori, ruota attorno al bambino e al suo ruolo di attivo protagonista nella costruzione del proprio percorso di sviluppo e apprendimento.

Ed è proprio in virtù di tale ruolo attivo che gli apprendimenti risultano autentici e duraturi; conquistati, non raggiunti.

Il mondo della natura con Maria Montessori entra prepotentemente nelle aule, o meglio le aule entrano prepotentemente nel mondo della natura che diventa così, un vero e proprio laboratorio a cielo aperto.

Nessun ambiente può offrire la ricchezza di opportunità di sviluppo e apprendimento che possono offrire la semplice esposizione e la spontanea e libera esplorazione della Natura.

Le esperienze e gli stimoli sensoriali possibili sono infiniti e legano inscindibilmente l’apprendimento al senso di scoperta e meraviglia.

La natura è maestra dunque perché offre un ambiente ideale per stimolare i sensi, promuovere l’esplorazione e l’apprendimento attivo, sviluppare la connessione con il mondo naturale e favorire lo sviluppo armonioso dei bambini sotto molteplici aspetti:

  • Stimolazioni sensoriali: suoni, i colori, trame e texture…
  • Curiosità e scoperta: curiosità, mistero e meraviglia; la natura suggerisce a chi la osserva infiniti percorsi per l’esplorazione autonoma favorendo un apprendimento attivo e auto-diretto.
  • Connessione con il mondo : attraverso l’interazione con la natura si svelano/rivelano le infinite interconnessioni che rendono possibile ogni forma di vita; il riconoscimento del proprio ruolo all’interno della stessa rete di interconnessioni aumenta il senso di consapevolezza e di responsabilità nei confronti dell’intero ecosistema di cui tutti siamo parte.
  • Libertà di movimento e gioco: gli spazi aperti offerti dalla natura permettono libertà di movimento e, di pari passo, consentono l’esercizio fisico e lo sviluppo di abilità motorie. Il gioco all’aperto favorisce anche la creatività e l’immaginazione.
  • Apprendimento pratico: raccolta, identificazione e classificazione di piante, pietre, cortecce, conchiglie…; osservazione diretta di animali; attività agricole e di cura…tutto contribuisce a promuovere un apprendimento diretto ed esperenziale per una comprensione concreta e profonda di concetti e connessioni.
  • Calma e riflessione: un ambiente tranquillo e rilassante favorisce la riflessione e la concentrazione. Trovare uno spazio tranquillo per leggere, uno speciale punto di osservazione o più semplicemente ancora per stare con sé stessi è un’esperienza sempre più rara e necessaria.

In un seme

I semi sono l’emblema perfetto della vita: hanno infinite e sorprendenti forme, sono avventurosi, intelligenti, generosi, sanno spostarsi e adattarsi all’ambiente, difendersi e fare amicizia con molte specie viventi.
Un seme, piccolo o grande, contiene tutto ciò che serve per vivere

Beti potto

Alla ricerca di biodiversità

Raccontare la biodiversità a attraverso i semi.

Cercare le loro “case” e poi cercare loro.

Trovarli.

Osservarne attentamente le differenze.

Differenze di colore, dimensione, forma.

Semi che si mangiano e semi che germogliano dando frutti e piante.

Semi e semina.

Esperienza concreta per riappropriarsi della Natura, del contatto con la Terra, con gli alberi e con l’aria aperta.

E poi…attesa.

Attesa di vita che germoglia.

Spunti editoriali

In un seme. Manuale per piccoli collezionisti di meraviglie

Un libro scritto da Beti Piotto, agronoma esperta di biodiversità e illustrato da Gioia Marchegiani, esperta disegnatrice di natura.

Piano piano… Osservare la natura per vivere senza fretta.

Tutt’intorno a noi la natura compie miracoli. Ogni giorno, ora dopo ora, magiche trasformazioni avvengono davanti ai nostri occhi…

Ci vuole tempo. La storia dell’evoluzione raccontata da un sasso

Piccola guida a insetti e altri piccoli animali

Sei zampe e poco più. Una guida pratica per piccoli entomologi

Sei zampe e poco più sono tutto quello che serve per fare un insetto. Eppure con questi semplici ingredienti in natura si sono evolute milioni di specie diverse, in ogni clima e continente…

L’albero. Guida pratica e poetica alla vita arborea

Un albero è talmente tante cose che per spiegarlo questo libro ha avuto bisogno di quattro persone: una poetessa, due illustrataci e un biologo. Un albero, infatti, fa molte cose diverse e per questo può essere guardato da tanti occhi diversi. 

Maria Montessori, l’educazione cosmica e la patata…

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Non sono il padre e la madre a costruire il figlio, ma è l’uomo ad essere costruito dal bambino: il bambino è il padre dell’uomo, l’anello di congiunzione tra passato e presente; collega i due con la sua presenza e allo stesso tempo costruisce il futuro della società.

Maria Montessori

Maria Montessori aveva la straordinaria capacità di considerare la vita e gli eventi come parte in tutto; un tutto che continua a scorrere e a cambiare e tutti prendiamo parte e siamo parte di questo cambiamento.

Compito dell’educazione è prendersi cura, alimentare e stimolare quell’embrione spirituale che vive in ogni bambino.

Per l’illuminata pedagogista, infatti, non esiste un unico periodo embrionale, ovvero quello prenatale, ma ben due ed entrambi sono indispensabili e necessari per il benessere e lo sviluppo dell’intera umanità.

l’umanità ha due periodi embrionali: uno è prenatale, simile a quello degli animali – e uno è postnatale, esclusivo all’uomo.

(La mente del bambino, M.Montessori)

Se il periodo embrionale prenatale è essenziale per lo lo sviluppo biologico del bambino, quello postnatale è indispensabile per il suo sviluppo psichico.

L’embrione spirituale del bambino è energia vitale propulsiva, sede germinativa di sviluppo in grado di rapportarsi con l’ambiente e con il cosmo secondo un piano che va ben oltre il singolo individuo.

Educazione e formazione rappresentano una fase indispensabile per lo sviluppo del secondo periodo embrionale affinché il bambino possa diventare uomo responsabile e consapevole, forte di tutto ciò che lo contraddistingue sia come singolo che come parte di una comunità ben più ampia.

Educazione e formazione sono l’humus in cui far nascere collegamenti, in cui unire il mondo di oggi a quello di ieri alla costante ricerca di una visione globale che abbracci l’intera evoluzione umana stimolando e generando, lungo l’intero processo, domande, curiosità in un caleidoscopio di infinite combinazioni e possibilità.

Maria Montessori aveva una naturale e carismatica capacità di condurre oltre lo sguardo di chi la seguiva e di farlo senza spiegazioni e senza magistralismi, ma semplicemente stimolando fantasia, creatività, curiosità e immaginazione.

Accadeva ad esempio- come ricorda Mario Montessori jr, nipote di Maria Montessori in “L’educazione come aiuto alla vita“, che sbucciando una patata, Maria si chiedesse ad alta voce in che modo all’inizio l’uomo avesse scoperto cosa si nascondeva al di sotto di quella strana erba con quei fiori così poco accattivanti che spuntava dal terreno .

E poi la domanda, l’innesco…

Che cosa lo aveva spinto a guardare oltre? Quale caso, intuizione o sprizzo di genialità aveva aiutato l’uomo a scoprire che l’enorme valore di quella pianta non risiedeva nella parte che si vedeva, ma se ne stava nascosta e protetta sotto la terra?

Cosa gli aveva fatto capire che quella parte era commestibile e non velenosa?

Ed ecco che il caleidoscopio gira: combinazioni, possibilità, idee, ipotesi…

E poi, aggiungeva, se le patate sono arrivate a noi dal Nuovo Mondo come sono arrivate?

Chi le ha coltivate… poche, tante, dove, come…?

Altro giro di caleidoscopio; altri milioni di possibilità; viaggi, esplorazioni, mari e terre …

Tutto sbucciando una patata…sapientemente sbucciando una patata, sì perché mentre le mani erano intente all’opera, le menti intorno si alzavano ad un livello più alto di pensiero, senza però staccarsi dalla realtà, dalla patata che veniva sbucciata, dalla quotidianità, dal gesto, da quello che era e da quello che è.

Un continuum, appunto.

Attività in classe

La natura rappresenta il tutto e l’armonia, e dal tutto si deve partire, attraverso le parti, per parlare, discutere, incuriosire, fare, osservare e scoprire; per generare empatia, amore, rispetto e cura verso tutto ciò che ci circonda.

Oggi più che mai è necessario fare alfabetizzazione naturale, riconnettersi alla natura perché il bambino, la natura, ha bisogno di osservarla, toccarla e prendersene personalmente cura, giorno dopo giorno e non semplicemente conoscerla…

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Musica e scuola; armonia e trascendenza

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Il problema è che vogliono farci credere che nel mondo contino solo i primi violini…

Daniel Pennac

Daniel Pennac con il suo romanzo “Diario di scuola” trasforma la sua storia scolastica, fatta di insuccessi e delusioni, in un vero trattato pedagogico.

Nel romanzo, passato e presente si fondono dando vita ad una nuova visione di scuola: un passato di pessimo studente ( secondo gli standard), un presente di scrittore di successo e professore di lettere e al centro, non l’alunno come dovrebbe essere, ma la scuola fatta delle sue universali disfunzioni e vittima dei medesimi errori.

Ed ecco che ad ogni pagina, nello svolgersi della storia, si aprono finestre pedagogiche fatte non tanto di risposte, ma di riflessioni e domande, di disilluse analisi sui problemi che da sempre affliggono la scuola e sul ruolo che famiglia, genitori e media rivestono nel percorso scolastico di bambini e bambine.

In tutto questo emerge però una mai sopita voglia di scoprire, conoscere e imparare che guida ognuno di noi nel proprio percorso evolutivo.

Proprio quello stesso maestro interiore di cui parlava Maria Montessotri, quella dotazione innata che ci spinge ad osservare, ad interrogarci e a cercare risposte a meno che…a meno che la scuola non tarpi le ali ai tanti esploratori diversi e originali e non si ostini a proporre viaggi uguali per tutti…

Pennac, studente dell’ultimo banco, non ha mai dimenticato il “mal di scuola” e la fatica giornaliera di percepirsi irrimediabilmente inadeguato, ma non ha dimenticato nemmeno il giorno in cui un suo insegnante gli ha cambiato la vita affidandogli il compito di scrivere un romanzo…

“Ogni studente suona il suo strumento, non c’è niente da fare. La cosa difficile è conoscere bene i nostri musicisti e trovare l’armonia. Una buona classe non è un reggimento che marcia al passo, è un’orchestra che prova la stessa sinfonia. E se hai ereditato il piccolo triangolo che sa fare solo tin tin, o lo scacciapensieri che fa soltanto bloing bloing, la cosa importante è che lo facciano al momento giusto, il meglio possibile, che diventino un ottimo triangolo, un impeccabile scacciapensieri, e che siano fieri della qualità che il loro contributo conferisce all’insieme. Siccome il piacere dell’armonia li fa progredire tutti, alla fine anche il piccolo triangolo conoscerà la musica, forse non in maniera brillante come il primo violino, ma conoscerà la stessa musica. Il problema è che vogliono farci credere che nel mondo contino solo i primi violini“

Oggi come ieri

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31 agosto 1870-31 agosto 2022

Il 31 agosto del 1870 a Chiaravalle nasceva Maria Montessori e con lei si rivoluzionarono metodi e tecniche educative.

Oggi come ieri, compito della scuola è svegliare l’uomo.

Pensiero e creatività

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Il maestro deve ridurre al minimo il proprio intervento. Non è un insegnante che sale in cattedra e dispensa dall’alto il suo sapere, ma deve essere un angelo custode, deve vigilare affinché il bambino non sia intralciato nella sua libera attività. Deve osservare molto e parlare poco.

Maria Montessori

La creatività è in stretta connessione con una modalità di pensiero che sa andare ben oltre le strade battute e generare innovazione e cambiamento.

Si evidenzia quando un soggetto individua connessioni assolutamente nuove e originali tra pensiero e realtà e in base a quelle elabora idee e progetti non individuabili da altri.

Guilford nel 1987 elaborò la teoria del pensiero divergente contrapponendolo al pensiero convergente, “pensiero produttivo” e pensiero riproduttivo”: non riproduzione meccanica di strategie e forme di ragionamento apprese, ma cambiamento di prospettiva e apertura a nuove e originali possibilità.

Pensiero divergente e convergente sono due diversi modi di pensare che coesistono in ogni soggetto; è la valutazione della situazione che spinge l’individuo a ricorrere alla forma di pensiero che dà la migliore soluzione al problema.

La scuola ha da sempre favorito e rinforzato la sola forma di pensiero convergente penalizzando talvolta soggetti con forme di apprendimento divergente.

Le due forme di pensiero sono invece complementari e compito della scuola dovrebbe essere quello di svilupparli entrambi per promuovere cambi di prospettiva, visioni ricche dei diversi punti di vista, spirito critico, messa punto di strategie operative e di modalità di lavoro per gruppi ricchi dei diversi contributi personali.

Maria Montessori; educare alla libertà e all’indipendenza

Quello che sicuramente si sperimenta nelle classi funzionanti a metodo Montessori è un diverso approccio ai problemi e agli apprendimenti.

Ogni bambino segue liberamente il proprio pensiero ed elabora personalmente le proprie strategie.

L’insegnante osserva, accompagna se necessario, ma non detta la via.

Ogni bambino raggiunge e conquista i propri apprendimenti per scoperte dirette secondo i propri tempi e i propri talenti.

L’indipendenza dell’agire genera sicurezza nelle proprie capacità e favorisce l’attivazione di nuovi percorsi e nuove scoperte in un processo virtuoso di apertura al mondo, alla vita e alla conoscenza lungo tutto il percorso di crescita.

Attività: il lampo di genio di László József Bíró

Una scheda per raccontare la storia di László József Bíró e della sua straordinaria invenzione.

Concretizzare la matematica con le tavole Montessori

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Il metodo non si vede: ciò che si vede è il bambino […] si vede l’anima del bambino che, liberata dagli ostacoli, agisce secondo la propria natura

Maria Montessori

I materiali per l’apprendimento della matematica proposti da Maria Montessori offrono ai bambini le chiavi per comprendere concetti e procedure matematiche in modo concreto, sereno e autonomo.

L’utilizzo dei materiali di sviluppo permette ai bambini di fare da soli e di seguire quella spinta interna che li porta ad apprendere in modo naturale.

Il metodo Montessori per la matematica comprende una serie di tavole che, una volta presentate dall’insegnante, vengono utilizzate in modo spontaneo e secondo i tempi e i ritmi di ciascuno.

Attraverso il loro ripetuto utilizzo i bambini procedono nei loro apprendimenti secondo percorsi differenti, accomunati dall’approccio di scoperta e conquista, fattori capaci di rendere indimenticabile ogni apprendimento e fondamentali per lo sviluppo dell’autonomia e dell’autostima.

Tavole di Seguin, tavole del 100, tavole per l’addizione e la sottrazione, tavole per la divisione e la moltiplicazione, tavola per i numeri decimali…

L’utilizzo della “tavola gialla”, così come viene comunemente chiamata la tavola dei decimali, consente a bambini e bambine di operare concretamente e autonomamente con i numeri grandi e piccoli, avviandoli gradualmente alla comprensione dei numeri decimali.

Le tavole continuano ad essere scelte ed utilizzate finché i bambini non si sentono sicuri di poter operare senza.

Così, in modo estremamente graduale, naturale e autonomo, bambini e bambine operano divisioni con numeri interi e decimali per 10, 100 e 100 senza incertezze e indecisioni e se un’indecisione rimane, il materiale è sempre a disposizione per risolverla senza dover chiedere aiuto.

La tavola gialla risulta estremamente indicata anche per presentare le equivalenze permettendo di visualizzare e concretizzare multipli e sottomultipli.

Attività

La tavola gialla può essere costruita in economia e con materiali che tutti abbiamo a disposizione.

La risorsa video mostra le fasi di costruzione e di utilizzo; sulla pagina dedicata del blog è possibile reperire risorse per la costruzione autonoma di numerosi materiali montessoriani.

Proposte di attività per le divisioni per 10, 100 e 1000

Le carte per le divisioni scaricabili possono essere utilizzate in parallelo alla tavola gialla o dopo; le stesse carte possono però anche essere utilizzate indipendentemente dalla tavola.

Altro materiale è scaricabile dalla pagina dedicata alle divisioni per 10, 100 e 1000

Educazione alla pace: diverso come uguale

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La sfida dell’educazione alla pace sta proprio nel creare le condizioni affinché il rapporto possa alimentarsi non solo nella simpatia ma anche nella discordanza e nella diversità

Daniele Novara

La pace non è assenza di conflitto, come erroneamente si pensa, anzi si riconosce come tale se è in grado di mantenere viva, positiva e costruttiva la relazione anche e soprattutto nella divergenza.

Ed è un esercizio costante quello che ci porta fin da piccolissimi a decentrarsi, a “mettersi nei panni di” per capire, provare, sviluppare empatia.

Pace non significa tollerare, ma costruire partendo proprio dalle differenze, dai contrasti e dalle divergenze .

La pace non è una condizione di immobilità, ma il risultato della continua ricerca di strategie e soluzioni che possano ricreare un equilibrio tra le parti.

La scuola è senza dubbio l’ambiente per eccellenza dove stando insieme, giorno dopo giorno, si impara a stare insieme.

All’interno del gruppo classe, bambini e bambine hanno infatti la possibilità di “esercitarsi” nella costruzione continua di uno stato di pace.

Le molteplici relazioni che i bambini instaurano con i coetanei all’interno del gruppo classe nei più diversi contesti e situazioni, offrono loro la possibilità di sperimentare sulla propria pelle e in modo concreto la necessità di ricercare equilibri per costruire una situazione di benessere per tutti.

Studio, ricerca, gioco libero, individuale o di squadra, attività di gruppo o collettive, di coppia o di tutoraggio, creative e ricreative rappresentano una vera palestra emozionale utile e necessaria non solo a sviluppare relazioni, ma per imparare a mantenerle in una ricerca quotidiana e costante di equilibri ed alleanze.

Contesti e relazioni, divergenze ed equilibri, contribuiscono a generare consapevolezza di se stessi e degli altri nel riconoscimento oggettivo delle reciproche differenze e punti di vista.

E in una società dove l’apparenza ha indubbiamente il suo peso, questo percorso di ricerca verso la consapevolezza di sé e degli altri non è mai scontato…

Attività

Gianni Rodari in “Pesi e misure” , con pochi versi e con la sua tipica leggerezza, pone l’accento non solo sugli stereotipi che determinano ruoli predefiniti fortemente sigillati in norme sociali, ma anche sul diritto dei bambini a crescere liberi da stereotipi per costruire una società non discriminatoria.

Vedere oltre le figure e oltre i numeri

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 Bambini e bambine, ragazzi e ragazze hanno sempre maggiore difficoltà a soffermare lo sguardo su ciò che li circonda.

Lo guardo fugge e sfugge; non si sofferma e difficilmente genera curiosità.

In un’epoca in cui l’immagine domina, sovrasta e corre vertiginosamente togliendo spazio e tempo alla riflessione individuale, è sempre più importante educare ad osservare e a posare lo sguardo con attenzione e cura.

Educare a osservare dunque per operare confronti e porsi domande in grado di attivare processi personali e costruttivi.

Emma Castelnuovo, grande matematica e innovatrice dell’insegnamento della matematica nei vari ordini di scuola, ha sottolineato la crescente perdita di durata del nostro guardare.

Vedere oltre le figure e oltre i numeri

 questo il suo grande insegnamento.

Matematica dunque non come passaggio dal concreto all’astratto ma, al contrario, per dare dare e restituire spessore, senso e concretezza ad uno sguardo ormai troppo assuefatto che, fermo sulla superficialità delle cose non riesce ad andare oltre.

Una matematica totalmente diversa quella proposta da Emma Castelnuovo; una matematica che si snoda e si definisce gradualmente attraverso una successione di scoperte e riflessioni; una matematica attiva, che scaturisce solo e soltanto dalla realtà e dal fare con le proprie le mani , non dai tecnicismi .

E allora perchè non posare lo sguardo sulla nostra città e andare oltre a quello che abbiamo sempre visto?

Cerchiamo forme nell’aria, figure nello spazio, misure intorno sopra e sotto di noi.

Diamo ai bambini la possibilità di mettersi all’opera e fare matematica con gli occhi e con le mani.

Laboratorio itinerante

Ma…è possibile misurare la propria città?

Certo che sì!

Si possono misurare le sue vie, le lunghezze e le larghezze delle sue piazze, i basamenti delle sue statue, gli scalini di una chiesa e le lastre, piccole e grandi, che ricoprono le vie in un gioco senza fine.

Metro, decametro e doppio decametro.

Carta e penna.

Basterà sommare, fare differenze, moltiplicare e dividere e la città si svelerà sotto altri aspetti.

Misure, forme, figure.

Una curiosità senza fine che porterà bambini e bambine a guardarsi finalmente intorno con occhi diversi alla ricerca di nuove scoperte e curiosità da soddisfare.

Risorsa video dell’esperienza: misuriamo la città

Cittadinanza attiva e outdoor education

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L’estate può offrire occasioni imperdibili per permettere ai bambini non solo di percepire la spendibilità delle conoscenze e delle competenze acquisite, ma anche per vivere esperienze significativamente formative ed educative senza che siano state precedentemente organizzate e strutturate per un preciso scopo; sperimentare il dispiegarsi di un evento, vivere la novità di una situazione, incerta o inaspettata, permette al bambino di osservare , riflettere, ipotizzare ed elaborare strategie tutte da vivere e verificare.

Avere la possibilità di apprendere e sperimentare in un ambiente esterno ha indubbie ricadute positive sul benessere psicofisico dei bambini: miglioramento dell’umore e delle capacità relazionali, diminuzione di comportamenti ansiogeni, canalizzazione di energie, sviluppo della creatività e rispetto dell’ambiente; ma anche sviluppo dell’autonomia e della capacità di osservazione e di analisi critica dell’ambiente circostante in tutte le sue manifestazioni.

L’ambiente esterno, dunque, sia esso un piccolo borgo, un bosco, un lago o una grande spiaggia aprono porte che la scuola, intesa come ambiente fisso e statico, non può aprire.

Non tutto può entrare a scuola, ma la scuola può entrare in tutto ed essere ovunque.

L’outdoor education è la risposta a tutto questo nella convinzione però che non basta la semplice “esposizione” all’aria aperta per sviluppare i processi attesi, ma anche un adeguato accompagnamento adulto.

Non possiamo creare osservatori dicendo ai bambini:”Osservate!”, ma dando loro il potere e i mezzi per tale osservazione, e questi mezzi vengono acquistati attraverso l’educazione dei sensi.

La scoperta del bambino, Maria Montessori

Offrire ai bambini la possibilità di vivere esperienze educative al di fuori delle mura scolastiche, significa dare molto di più che una serie di conoscenze; significa dare loro la possibilità di misurarsi con se stessi, con gli altri e con l’esterno, significa aprire un ventaglio di possibilità educative che non avrebbero potuto essere previste e pianificate.

Approfittiamo dell’estate, dunque, per offrire esperienze ; esperienze in natura ed esperienze culturali e facciamolo insieme.

Non deleghiamo tutto alla scuola o altre agenzie formative: promuovere l’autoeducazione del bambino, la sua autonomia e il suo sviluppo è compito di tutti, è un’ alleanza educativa.

Facciamo leva sulla straordinaria capacità del bambino di immaginare e in ogni posto in cui si troverà elaborerà teorie proprie su come sarà stato prima e su come sarà poi; rifletterà sul tempo e sui cambiamenti, su se stesso e sugli altri; farà collegamenti con quanto già scoperto e aggiungerà nodi alla propria rete di conoscenze e competenze rendendola sempre più amplia.

Visitiamo mostre, musei e partecipiamo ad eventi; invitiamo i bambini a ricercare informazioni sulle epoche passate e sugli artisti che avrà modo di conoscere; aumenterà la loro soddisfazione e il loro interesse nel momento della visita rendendola un vero e proprio svelamento, un dare senso di realtà anche a quello che reale non sembrava…

Leggiamo libri, tanti; immaginiamo il possibile e l’impossibile, senza limiti di sorta.

Guardiamo documentari e film; cerchiamo differenze, differenze di usi, lingue e costumi; ascoltiamo musica ed apriamoci alla sonorità che ci circonda; riscopriamo insieme il mondo con occhi curiosi e mente aperta.

Aiutiamo i bambini e le bambine di oggi ad essere i cittadini consapevoli di domani, rendendoli attivi e partecipi alla vita della comunità e alla cura dell’ambiente: impegniamoci ad educare cittadini attivi, rendendo già da oggi i bambini e le bambine partecipi alla vita democratica della comunità, alla cura dei beni materiali e immateriali e alla custodia dell’ambiente

Scuola, famiglia e società egualmente impegnate verso il raggiungimento di un unico scopo.

Passeggiare in montagna per scoprire e ri-scoprire attraverso i sensi

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Vedendo un bosco ci accorgiamo che non esistono soltanto gli alberi ma tutto un insieme di vita; e questa terra, questo clima, questa potenza comica, sono necessari allo sviluppo di tutti gli esseri viventi.

Questa miriade di vita intorno agli alberi, e la loro maestà, la loro varietà, sono qualcosa che bisogna andare a scoprire e che nessuno può portare all’interno di una scuola.

M.Montessori, Dall’Infanzia all’adolescenza

Quante sensazioni in una sola passeggiata di un giorno o solo di qualche ora!

Uscire dalla quotidianità, dagli affanni e dalle corse per ritrovare antiche radici e altri modi di rapportarsi con il mondo.

Basta poco; solo qualche ora e la precisa volontà di riattivarsi e rigenerarsi lasciandosi permeare dalla bellezza di ciò che abbiamo intorno.

Una sola passeggiata può offrire una miriade di occasioni per nutrire mente e corpo.

Per i bambini, una miniera di esperienze sensoriali e conoscitive ed infinite occasioni di meraviglia; per gli adulti, un percorso per ritrovare se stessi e riattivare sopite energie sensoriali.

Perché non farlo insieme?

Se il bambino non ha potuto agire secondo le direttive del suo periodo sensitivo, è perduta l’occasione di una conquista naturale: ed è perduta per sempre

M.Montessori, Il segreto dell’infanzia

…e allora non resta che vedere, ascoltare, toccare, assaggiare, odorare ed emozionarsi.

il frusciare delle foglie e il cinguettio degli uccelli
lo scrosciare dell’acqua
il volo leggero delle farfalle
la raccolta di qualche ciliegia
il ritrovamento di tracce di altri abitanti degli stessi luoghi

M.Montessori e l’alfabetizzazione ecologica

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"La via conduce dal tutto, attraverso le parti, al tutto.
I bambini svilupperanno una sorta di filosofia che insegna loro l'unità dell'universo" M.Momtessori, Amsterdam 1950

L’intero impianto pedagogico, metodologico, educativo e formativo di M. Montessori parte dalla natura e dal rapporto tra bambino e natura.

La natura rappresenta il tutto e l’armonia, e dal tutto si deve partire, attraverso le parti, per parlare, discutere, incuriosire, fare, osservare e scoprire; per generare empatia, amore, rispetto e cura verso tutto ciò che ci circonda.

Connettersi con l’ambiente intorno, capirne le interconnessioni e le interdipendenze; questo è l’obiettivo per procedere verso una alfabetizzazione ecologica.

Perché alfabetizzazione?

Perchè anche la natura si “impara” e si scopre, proprio come si imparano e si scoprono la lingua che parliamo e la matematica che usiamo.

La natura si impara esattamente alla stregua di tutto ciò che il bambino impara facendo : non con una conoscenza passiva, ma autocostruita.

"Il bambino ha bisogno di vivere naturalmente e non soltanto conoscere la natura"

Facendo e scoprendo in natura, si sviluppano capacità imprescindibili per ogni percorso didattico ed educativo autentico: capacità di osservare, concentrarsi, entrare in sintonia con l’ambiente esterno, interrogarsi, ricercare risposte, elaborare soluzioni

M.Montessori parlava di tutto questo in un periodo in cui ancora nessuno parlava di tutto questo.

Prima ancora che il contatto con gli spazi verdi, l’importanza del gioco all’aperto, la cura delle piante, la vicinanza con il mondo animale fossero considerati come necessari per una crescita sana ed equilibrata in grado di rafforzare mente e corpo e sviluppare abilità sociali ed emotive.

L’alfabettizzazione ecologica consente al bambino tutto questo offrendo possibilità concrete per connettersi con l’ambiente naturale che lo circonda e interagendovi in modo diretto, libero e spontaneo.

Grazie al processo di alfabetizzazione ecologica i bambini si avvicinano alla comprensione dei sistemi ecologici che sono alla base della vita sulla Terra e all’interdipendenza di tutti gli esseri viventi.

"...perché tutte le cose fanno parte dell'universo e sono connesse fra loro per formare un tutto unico" M:Montessori, Come educare il potenziale umano

Anche Horward Gardner, così come M.Montessori, stravolge la tradizionale concezione di intelligenza scolastica, riconoscendo l’esistenza di una pluralità di intelligenze che concorrono alla formazione completa dell’individuo.

Nella teoria delle intelligenze multiple, anche l’intelligenza naturalistica ha il suo posto accanto alle altre intelligenze e nessuna è secondaria rispetto alle altre.

L’intelligenza naturalista ( e non solo) porta gradualmente all’alfabetizzazione ecologica se solo vengono offerte ai bambini adeguate possibilità per sviluppare il proprio potenziale .

Dare opportunità significa favorire occasioni per potenziare le capacità sensoriali e osservative ; per riconoscere differenze e categorizzare, per individuare modelli e ciclicità..

La mente ragionatrice, mano a mano farà il resto: sviluppare interesse verso gli altri e verso il tutto, prendersi cura di sé, degli altri e delle cose che ci circondano, porta necessariamente a ragionare sul tutto, sul senso di giustizia, di equità e di necessità e a sviluppare consapevolezza anche in merito alle tematiche ambientali più o meno pressanti.

Il tutto semplicemente svolgendo attività all’aria aperta, permettendo ai bambini di operare concretamente, registrando mutamenti, collezionando reperti, costruendo erbolari, tenendo diari di campo, seminando, raccogliendo e prendendosi cura per costruire un “sapere” utile e necessario ad affrontare le sfide ecologiche del nostro tempo contribuendo alla costruzione di una società che sia davvero ecosostenibile.

Descrivere e osservare- osservare per descrivere

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Osservare e descrivere sono due aspetti indissolubili nel lavoro di scrittura.

Descrivere è prima di tutto osservare e quindi educare ad osservare è sicuramente il primo passo da fare.

Osservare non è guardare in modo sfuggevole e veloce.

Osservare è soffermarsi e sostare a lungo sulle cose; è porsi domande e uscire da quella pericolosa girandola di stimoli che non permette alcun esercizio di riflessione.

Osservare è andare in profondità dentro le cose, lasciandoci guidare dai nostri sensi e dal nostro corpo per rinnovare ogni volta lo stupore di qualcosa che ci era immancabilmente sfuggito….

Pensiamo semplicemente ad un frutto.

Per osservarlo non possiamo solo guardarlo; dobbiamo soffermarci sulle sue caratteristiche, una ad una, e per farlo dovremmo necessariamente toccarlo, scuoterlo, tagliarlo, annusarlo, assaggiarlo…

Tutti i sensi saranno all’opera e la mente organizzerà in modo sistematico le informazioni ricevute arricchendo schemi e strutture di nuove conoscenze fatte anche di odori, profumi, sensazioni e colori.

Maria Montessori ha legato in modo indissolubile il coinvolgimento sensoriale all’esperienza concreta non in modo casuale, ma organizzato e finalizzato alla scoperta autonoma .

Osservazione dunque non come atto fine a se stesso, ma legato al percorso di conoscenza e scoperta e, in quanto tale, personale e unico, come unico è tutto ciò che riguarda l’uomo nella sua straordinaria diversità, emotiva, percettiva e sensoriale.

Osservare e soffermarsi per descrivere, proprio come Julio Cortàzar fa con una goccia d’acqua.

Una giornata di pioggia e una goccia d’acqua, una delle tante, tantissime, e in quella piccolissima goccia d’acqua, un mondo; un mondo fatto di dettagli oggettivi, ma anche interpretativi e assolutamente personali:

“Non so come dire, guarda, è terribile questa pioggia. Piove continuamente, fuori fitto e grigio, qui contro i vetri del balcone a goccioloni grevi e duri, che fanno plaf e si schiacciano come schiaffi uno dopo l’altro, che noia. Ecco una gocciolina alta sul riquadro della finestra, un attimo vibra contro il cielo che la scheggia in mille luccichii spenti, cresce s’ingrossa barcolla, cadrà non cadrà, non è ancora caduta. Si afferra con tutte le unghie, non vuole cadere e si vede che si aggrappa con i denti mentre le si gonfia la pancia, è ormai una gocciolona che pende maestosa e, di colpo, zup giù, plaf, disfatta, niente, una viscosità sul marmo.”

( Le gocce, tratto da Storie di Cronopios e di Famas)

Per i bambini la natura e tutto ciò che desta curiosità, saranno sicuramente gli ambiti privilegiati di osservazione proprio perché necessariamente legati all’esplorazione corporea e sensoriale.

Passo dopo passo, la descrizione prenderà forma come parte conclusiva del percorso osservativo, deputata alla sistematizzazione e alla riorganizzazione delle informazioni raccolte.

Osservazione e descrizione diventeranno così parte di un unico processo che, attraverso le percezioni sensoriali, procede dall’esterno verso l’interno e poi di nuovo verso l’esterno, in un circolo virtuoso che si arricchisce di significati creativi e sempre nuovi .

Attività per la classe: materiale per la descrizione- supereroi e supereroine

– descrizioni d’autore, due proposte di lettura: Michael Ende e Roald Dahal

-materiale per la descrizione: il materiale rappresenta una guida per la descrizione autonoma di personaggi reali o immaginari

-supereroi e supereroine per descrivere divertendosi

Pasqua “La pace inizia con un sorriso”

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Si augura sempre quello che non c’è, quello che si spera e quello che si desidera.

E cosa desiderare oggi, se non la pace?

Parlare di pace e di come farsi veri costruttori di pace è compito di tutti.

Anche stamani abbiamo parlato di pace, ma lo abbiamo fatto in un modo diverso.

Abbiamo scelto di parlare di Madre Teresa di Calcutta.

Abbiamo parlato della sua vita, della sua lotta, della sua forza e dei suoi messaggi di pace e amore.

Ne abbiamo letti un po’ e ci siamo soffermati su uno in particolare:

Non ricorriamo a bombe e cannoni per conquistare il mondo.
Ricorriamo all’amo­re e alla compassione.
La pace inizia con un sorri­so.
Sorridete cinque volte al giorno a qualcuno cui in realtà non avreste la minima intenzione di sor­ridere.
Fatelo per la pace.

Abbiamo letto, commentato, scandagliato e assaporato le parole, una ad una, concretizzandole con le singole e collettive esperienze.

Infine, bambini e bambine, hanno concordato che quelle parole sono proprio vere, perché è vero che “per fare pace ci si sorride”…

Abbiamo pensato anche di fare un messaggio più breve, quasi uno slogan perché potesse ben rimanere impresso

La pace inizia con un sorriso.

Sorridi!

“Ed ora bisognerebbe stamparlo!”

“Farne tante copie per tutti!”

Stampare…

La parola “stampare” è stata oggetto di ricerca.

Cosa si stampa e come si stampa?

I bambini sono andati alla ricerca delle differenze fra ieri e oggi, ricordando anche cose già dette, scoperte e sperimentate.

Sono ritornati in gioco i monaci e i manoscritti, gli amanuensi e la loro bravura, le miniature e… Gutemberg.

Tra l’eccitazione generale, abbiamo sperimentato un procedimento di stampa, semplice ma estremamente efficace, come? con l’Adigraf.

Su una matrice di linoleum abbiamo disegnato una colomba stilizzata e, successivamente, la abbiamo incisa con sgorbie di diverse misure.

Scritti i messaggi, i bambini erano pronti per stampare.

É stato sufficiente preparare il colore nella tonalità desiderata, inchiostrare il rullo e farlo passare sulla matrice, appoggiare il foglio, premere e… scoprire la magia della stampa.

Un vero grido di meraviglia…

Ed ora non resta che sperare che la pace prenda il volo!